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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Covid: pazienti morti in ospedali e Rsa, la procura chiede l'archiviazione

Per i decessi avvenuti nel 2020-21. I pm spiegano i motivi

La procura di Firenze ha chiesto l'archiviazione per la morte legata al Covid di 49 persone, ospiti di Rsa e pazienti degli ospedali  fiorentini contagiati e deceduti a causa del virus tra il 2020 e il 2021. Ora sarà il giudice dell'udienza preliminare a decidere se archiviare le denunce oppure ordinare nuove indagini.

Il primo fascicolo fu aperto dalla Procura nell'aprile 2020 dopo la morte di una donna malata di leucemia, una 45enne fiorentina. Nei giorni scorsi l'avviso di richiesta di archiviazione è stato notificato ai familiari delle 49 persone decedute in seguito al Covid.

I motivi della decisione

"La pandemia da Covid 19 è un evento eccezionale, globale che ha determinato decessi e lesioni in tutto il mondo. E' da considerare alla stregua di una 'vis maior cui resisti non potest', ovvero un evento di cosiddetta forza maggiore cui non si può resistere. E' pacifico che soprattutto nella fase iniziale della pandemia, vista la novità della patologia e la sostanziale mancanza di affidabili evidenze terapeutiche, non vi fossero le linee guida sufficientemente accreditate o pratiche consolidate a cui legare il giudizio di rimproverabilità degli operatori sanitari" sostengono i pm fiorentini Vito Bertoni e Giovanni Solinas nella richiesta di archiviazione al gip delle inchieste sulle decine di pazienti morti nelle Rsa e negli ospedali del circondario fiorentino, tra il 2020 e il 2021, fase di massima diffusione del contagio.

Nelle Rsa - spiegano i sostituti - "vi era l'impossibilità per gli addetti di impedire i contatti, vista l'impossibilità di affidare i pazienti alle rispettive famiglie e la difficoltà di reperire i dispositivi di protezione, guanti e mascherine. Non si può affermare con sicurezza che il rispetto delle regole sanitarie avrebbe evitato il contagio". Per due motivi: da in lato, secondo i pm, per la "notoria incapacità di arginare il virus grazie all'adozione delle misure via via disposte (ad esempio mascherine, distanza interpersonale, aerazione dei locali". Dall'altro, per "le innegabili lacune scientifiche in argomento" legate "alla difficoltà di fronteggiare le mutazioni del virus (che ancora continua ploriferare a livello globale) e alla pluralità di ondate di contagio che si sono susseguite nel nostro paese e nel mondo".

Il virus ha trovato, affermano i pm, "la prima e solida barriera soltanto" con il vaccino, che nella fase iniziale della pandemia non era ancora disponibile. E anche per i pazienti deceduti in ospedale, la procura ritiene che non si possa ricondurre "in termini rigorosi la morte al covid non essendo sufficiente che la persona sia risultata positiva". Solo in un numero limitato di casi "si è potuto fondatamente asserire, a seguito di autopsia, che la morte del paziente fosse da riconnettere al Covid, seppure senza alcuna certezza granitica, basandosi sulla minima conoscenza della patologia". Ma "non c'è certezza" che abbiano contratto il virus all'interno dell'ospedale e della Rsa per il contatto con il personale.

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