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Cronaca

Scuola, rientro in classe per elementari e prime medie: "Pensate anche alle superiori" / FOTO

Oltre 200mila sono tornati in classe questa mattina, ma seconde e terze medie e scuole superiori restano ancora in didattica a distanza

Ritorno a scuola questa mattina per oltre 230mila bambini e bambine toscani, dalla scuola dell'infanzia fino alla prima media compresa. Restano invece in didattica a distanza, come previsto dalla zona rossa, le seconde e le terze medie, oltre a tutte le scuole superiori.

"E' contenta di rientrare, lo manifesta, si vede", commenta Alberto, accompagnando la figlia di dieci anni all'ingresso della scuola Marconi di via Enrico Mayer. "Quest'anno alle elementari abbiamo avuto solo pochi giorni prima di Pasqua in dad, ma lo scorso anno con le scuole chiuse è stata dura".

Poco più accanto Elisa, che di figli ne ha tre. "Otto, tredici e diciassette anni. Due purtroppo sono ancora a casa, è difficile organizzare tutto, speriamo di uscirne il prima possibile", commenta. I bambini entrano ordinatamente, scherzano e ridono prima di salire le scalette di ingresso. Tutti si strofinano diligentemente le mani con il gel che trovano alla porta.

"Le scuole devono restare aperte", dice Anna. "Ho due figli di 3 ed 8 anni. Io ed il mio compagno lavoriamo ed abbiamo dovuto fare affidamento anche sui nonni per tenerli quando le scuole erano chiuse non c'erano altre soluzioni", spiega la donna, sottolineando quello che è stato un problema per molti e in fondo un paradosso: la necessità, vista la chiusura delle scuole, di lasciare i bimbi con i nonni, in teoria persone più a rischio. "Quindi è meglio che i bambini, ma anche i ragazzi più grandi, stiano nelle scuole, sono luoghi più sicuri - prosegue la donna -. Al contrario, le giornate per loro sembrano non finire mai, si annoiano e poi è ovvio che si ritrovano in tanti ai giardini o nei parchi".

Che per gli adolescenti sia molto difficile lo sottolinea anche Drinos, padre di due figlie. Ha appena portato in motorino la piccola alla scuola elementare Lavagnini. "Per lei che va in quinta quest'anno è andata bene. Il problema è per mia figlia grande che ha 17 anni. Lo studio è un grande problema, non è uguale stare a casa o avere contatti con compagni e professori. Il rapporto umano resta fondamentale. Quando ha potuto rientrare in classe si vedeva che era contenta. Stare a casa non fa bene, anche moralmente, si nota subito una grande differenza".

Problematiche sottolineate di continuo da genitori, insegnanti, psicologi e psichiatri, che hanno più volte rilevato un grande aumento di forti disagi, problemi psicologici e atti di autolesionismo.

"Da casa i ragazzi imparano molto meno, inutile nasconderlo. Ma per i ragazzi anche socializzare è fondamentale. Stando soli chiusi in una stanza si deprimono. E' necessario pensare a fare ripartire in sicurezza anche le scuole superiori, il prima possibile", dice Janet, che ha un figlio alle elementari ed uno in prima superiore. "Il grande va in classe con mio figlio - spiega Rosa, che di figli ne ha tre, di 6, 12 e 14 anni -. Frequentano il primo anno delle superiori. Ci avviamo verso la fine dell'anno scolastico eppure ancora non si conoscono quasi". Effetti 'collaterali', anche questi, della didattica a distanza.

FOTO - Riapertura di scuole elementari e prime medie

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