Tornano le attività nei circoli della Toscana: via a spettacoli, sport e corsi
Giani firma l'ordinanza, dal 1° luglio ripartirà anche l'attività ordinaria
I circoli culturali, sociali e ricreativi tornano verso la normalità. Fino al 1° luglio continueranno ad essere sospese le attività ordinarie, ma si potranno organizzare spettacoli, attività sportive e motorie, corsi individuali e collettivi e attività ricreative e educative per bambini e ragazzi con l’aiuto di operatori a cui affidarli in custodia. Lo stabilisce un’ordinanza, la n. 53, firmata dal presidente della Toscana Eugenio Giani.
Naturalmente tutto ciò dovrà essere fatto nel rispetto dei protocolli e delle misure nazionali e regionali anti-Covid.
“Una decisione che attendevamo da tempo e che viene incontro alle aspettative delle migliaia di soci e volontari che si adoperano, ogni giorno, per mandare avanti quelli che sono a tutti gli effetti presidi sociali del nostro territorio”, commentano con soddisfazione i presidenti Acli, Arci e Mcl della Toscana, Giacomo Martelli, Gianluca Mengozzi e Pierandrea Vanni, l'ordinanza che consente, da subito, attività culturali, sportive, ricreative, educative e corsistiche nei circoli ricreativi della Toscana.
“La piena attività, come da decreto nazionale, riprenderà solo il primo luglio. – spiegano Giacomo Martelli, Gianluca Mengozzi e Pierandrea Vanni - Una decisione che abbiamo sempre ritenuto ingiusta, in quanto i circoli sono in grado di garantire tutte le precauzioni sanitarie previste dai protocolli, al pari degli esercizi commerciali a cui invece è stato già concesso di riaprire. Se da un lato questa ordinanza compensa in parte il danno subito, dall’altro conferma, ancora un volta, il valore del nostro lavoro. I 1.500 circoli della Toscana sono pronti a riaprire le porte e a contribuire con le proprie attività di animazione sociale alla ripartenza delle comunità toscane di cui sono una parte fondamentale”.
“I circoli sono tante volte l’anima di un borgo o di un territorio – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani - Sono autentici presidi e svolgono in questo senso una funzione sociale. Far ripartire le attività all’interno vuol dire garantire un servizio in più alle comunità in cui operano”.