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La Cassazione

Condanna Verdini, “la società editoriale pagò il debito solo verso la banca”

Bancarotta fraudolenta per il fallimento della Ste, pubblicate le motivazioni della sentenza

Secondo la Cassazione, la bancarotta della Ste (Società toscana di edizioni), che faceva capo a Denis Verdini e fallita nel 2012, “non può ritenersi riparata a seguito di operazioni che, a loro volta, si pongano in contrasto con le regole che presiedono al corretto funzionamento dell’impresa collettiva e che violino la graduazione dei crediti”. Sono le motivazioni con cui i giudici della Suprema corte hanno confermato la condanna in appello del Tribunale di Firenze all’ex senatore di Ala (cinque anni e sei mesi) di altri quattro imputati tra cui l’ex parlamentare fiorentino Massimo Parisi, condannato anch’egli a cinque anni. A riportare la notizia è La Nazione.

In sostanza, il pagamento a favore di un solo creditore, nel caso specifico la Banca di credito cooperativo fiorentino, non basta a rimuovere gli effetti delle condotte distrattive che hanno portato alla condanna. Per i giudici della Cassazione “la ‘riparazione’ deve essere integrale e in favore dell’intera massa creditoria: solo se presenta tali requisiti, risulta idonea ad annullare la portata pregiudizievole della precedente condotta distrattiva”.

 I difensori avevano incentrato i ricorsi, appunto, sulla “riparazione” della bancarotta da parte di Verdini, che aveva restituito al Credito Cooperativo Fiorentino oltre tre milioni di euro di cui la Ste era debitrice. Per Verdini (che si trova ai domiciliari) è la terza condanna divenuta definitiva dopo quelle per altri due crac, dello stesso Credito Cooperativo e di alcune ditte edili.

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