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Cronaca

Arresti domiciliari, i genitori di Renzi rispondono al giudice: “Noi? Due pensionati”

Una lunga giornata per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, due ore a testa di fronte al gip

Una lunga giornata ieri per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell'ex presidente del consiglio Matteo Renzi, agli arresti domiciliari da lunedì 18 febbraio con le accuse di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

Sono accusati di avere scaricato costi e oneri della società di famiglia Eventi6 su alcune cooperative, che poi sarebbero state svuotate e fatte fallire. I coniugi Renzi non avrebbero però, sempre secondo l'accusa, pagato né i contributi dei lavoratori né le imposte.

Si tratterebbe di illeciti fino a 700mila euro, anche se l'avvocato difensore dei Renzi, Federico Bagattini, precisa che “la cifra contestata non è affatto 700mila euro ma 250mila, qualcuno ha sbagliato a fare i calcoli”.

Ieri mattina la coppia ha lasciato l'abitazione della figlia Matilde a Rignano, dove sono ai domiciliari, per recarsi prima dall'avvocato Bagattini e poi al Palazzo di Giustizia.

Qui, entrando dall'ingresso riservato alla procura e cercando di schivare l'assalto dei giornalisti, sono saliti al nono piano della Procura per essere interrogati dal gip Angela Fantechi, la stessa giudice che ha firmato l'ordinanza dei domiciliari.

Hanno risposto per circa due ore a testa, prima Laura Bovoli e poi Tiziano Renzi, separatamente, alle domande della giudice, alla presenza anche del procuratore aggiunto Luca Turco e di Bagattini.

La strategia difensiva dei coniugi Renzi mira a fare revocare i domiciliari. Anche puntando sul fatto che non hanno più incarichi nella Eventi6 e che quindi non ci sarebbe l'ipotesi di “pericolo di reiterazione del reato”, che ha spinto la giudice a chiedere gli arresti domiciliari.

“La dottoressa Bovoli ha già dato le dimissioni (sarebbero del 20 febbraio scorso, due giorni dopo gli arresti domiciliari, ndr), mentre il dottor Renzi che aveva un'iscrizione come agente di commercio l'ha cancellata. Alla domanda qual è la vostra professione attuale la risposta è stata: 'pensionati'”, ha riferito l'avvocato Federico Bagattini.

L'imprenditore ligure Mariano Massone, anche lui ai domiciliari nella stessa inchiesta, davanti al gip Fantechi si è invece ieri avvalso della facoltà di non rispondere.

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