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Cronaca

Le fiorentine e le loro scollature

A Firenze sia nel Medioevo e nel Rinascimento - ma non solo - il vestiario delle donne era accomunato da ampie e profonde scollature che detto dolcemente mostravano la così chiamata “via del latte”

La moda e il modo di vestirsi hanno sempre avuto una grande importanza nella società. Chi si vestiva - e veste, anche se in minor modo - in una certa maniera apparteneva o non ad una determinata classe sociale. A Firenze sia nel Medioevo e nel Rinascimento - ma non solo - il vestiario delle donne era accomunato da ampie e profonde scollature che detto dolcemente mostravano la così chiamata “via del latte”.

Di queste provocanti scollature a V, tonde o quadrate ne parlarono Dante, Sacchetti (poeta e scrittore noto per aver scritto Il Trecentonovelle) ed anche Boccaccio. Il primo definiva le fiorentine delle “sfacciate” perché andavano con “mostrando le poppe il petto”, il secondo diceva che “mostravano più giù che le ditelle” cioè le ascelle. Il Boccaccio invece cercò di difendere le donne più prosperose dicendo che “la natura non le avrebbe poste in così aperta e patente parte del corpo” se non avesse voluto che venissero mostrate.

Leggendaria è comunque la bellezza delle donne fiorentine, tutti le descrivevano come creature celestiali che con il loro fascino, spesso molto scoperto, deliziavano gli occhi. Goro Dati, mercante e scrittore fiorentino, diceva “essere oneste e virtuose e belle a maraviglia che paiono angeli discesi dal cielo”.

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