Alluvione, l'azienda vinicola non si arrende: “Vendiamo i vini a prezzo di saldo per ripartire”
Il fango ha danneggiato le etichette di 12mila bottiglie ma il vino è buono. La campagna social è partita 4 giorni fa: gli ordini stanno arrivano da tutto il mondo.
Dodicimila bottiglie con l'etichetta rovinata e quindi diventate invendibili. È il pessimo regalo dato dall'alluvione dei giorni scorsi all'Agriturismo Il Piastrino di Vinci, azienda che produce vini come Chianti, Chianti riserva, Rosso Toscano, Igt toscano, rosè e bianchi oltre alle grappe. L'esondazione del Vincio tra il 2 e il 3 novembre scorsi, ha colpito duramente la zona. E, per quanto riguarda l'agriturismo, a subire la sorte peggiore sono stati il magazzino e la cantina, situati più in basso rispetto alle camere dell'agriturismo e quindi sommersi dalle acque. I proprietari però non si sono persi d'animo e, cogliendo il suggerimento della figlia Martina, hanno deciso di provare a vendere a prezzo di saldo le bottiglie. “Il vino è buono e non ha subito danni. Quattro giorni fa abbiamo lanciato sui social questa idea che ha subito riscosso successo: ci arrivano ordini da tutta Italia e anche dall'estero” ci dice Luigi Micheli, marito di Daniela Cavazzini nonché figlia dei fondatori dell'azienda.
18mila bottiglie a settembre
L'alluvione aveva sommerso sotto più di un metro d'acqua la cantina. “Un disastro – ammette Micheli – Abbiamo finito ieri sera di togliere il fango esterno e dobbiamo ancora finire di pulire le ultime bottiglie. Nonostante il vino sia salvato, le etichette si sono danneggiate: se un Chianti per così dire perde la fascetta, dopo in pratica non è vendibile. Però il prodotto non aveva subito danni e ci siamo detti, perché no?”. Oltre al vino imbottigliato, nelle cantine era presente anche la produzione di quest'anno nei tini. “Non hanno subito danni – precisa Micheli – solo una damigiana ha perso da una valvola un po' di vino ma nulla più. Il vino danneggiato era stato tutto imbottigliato a settembre: 18mila bottiglie di cui due terzi hanno avuto l'etichetta danneggiata dall'alluvione. Un danno incredibile”.
Tanta solidarietà
In tante persone sono arrivate anche dai comuni vicini per dare una mano a spalare via il fango dall'agriturismo così come dalle case colpite. Via social invece sono arrivati tanti messaggi di solidarietà per i titolari. “Ci hanno scritto da tutta Italia – prosegue Micheli – e quando abbiamo lanciato quest'idea venuta a mia figlia e un suo amico, gli ordini hanno iniziato a fioccare. Questo ci conforta e ci fa ben sperare per il futuro. Sono arrivate richieste da Germania, Francia, Stati Uniti...da ovunque. In maggioranza erano privati”. Sulla possibilità di 'dedicare' una mandata di vino a quanto successo come simbolo di ripartenza, Micheli non si sbilancia. “Al momento non riusciamo ancora a capacitarci di quello che è successo – commenta – e se non era per nostra figlia che spingeva per questa idea, non credo che saremmo riusciti a provare a ripartire subito, come invece stiamo facendo. La solidarietà che stiamo ricevendo, ci riempie il cuore”.
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