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La curiosa storia dell'arco in Piazza della Libertà, legato alla casata dei Lorena

La sua costruzione è legata a doppio filo all'ascesa e alla decaduta del potere della casa che venne dopo quella dei Medici

Tutti i fiorentini hanno visto almeno una volta l'arco che si erge in Piazza della Libertà, dove intorno a se si districa il traffico quotidiano. La sua costruzione risale al 20 gennaio 1737, quando in città arrivò la dinastia dei Lorena nel 1739. All'estinzione della dinastia dei Medici furono infatti i Lorena a guidare Firenze e il Granducato di Toscana e Francesco Stefano volle che venisse creato un Arco di Trionfo sotto al quale passare, anche simbolicamente, per la sua ascesa al "trono" toscano, ufficializzata già due anni prima. 

La grande struttura in arenaria fu progettata dall'architetto francese Jean Nicolas Jadot e la costruzione vide al lavoro ben quattromila operari "full time", divisi in quattro turni giornalieri. Francesco Stefano snobbò però la carica di granduca e risiedette molto poco a Firenze. Vista l'assenza del granduca da Firenze i lavori subirono poi un rallentamento che, dopo la sua abdicazione dal trono di Toscana per quello di Vienna, furono ulteriormente rimandati dal suo successore Pietro Leopoldo, che era un sovrano di stampo illuminato e giudicava superflue tali opere celebrative. In ogni caso, il corredo decorativo fu curato dell'Accademia di Belle Arti, scegliendo artisti fiorentini e anche alcuni stranieri, completando la maggior parte del lato esterno nel 1740, con la scopertura ufficiale 11 agosto di quell'anno. Negli anni seguenti, fino al 1759, vennero gradualmente aggiunti gli altri rilievi e le statue sul lato interno.

Curiosamente l'arco è legato a doppio filo al casato europeo, aprendo e chiudendo in senso circolare la storia fiorentina dei Lorena. Per un curioso caso della storia, i Lorena fecero sia la loro entrata che la loro uscita dalla città attraverso l'arco: il 27 aprile 1859 il granduca Leopoldo II lasciava la città uscendo da porta San Gallo, come ricorda anche una lapide apposta nel fornice centrale nel 1916. La situazione urbanistica dell'arco venne rivoluzionata durante il rinnovamento della città negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), su progetto di Giuseppe Poggi, il quale demolì le mura e isolò l'arco e la porta San Gallo al centro di una piazza ellittica lungo i viali di Circonvallazione, come punto di arrivo della strada per Bologna. L'arco, circondato da strade e da un sistema di portici, si trova oggi in uno spazio verde al centro della piazza, progettato originariamente dall'architetto Giacomo Roster.

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