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Rifiuti, il Cna attacca i Comuni: "Stop alla Tari ingiusta, ora autoriduzione"

Firenze, Prato e Pistoia uniti nella battaglia: "I sindaci dell'area vasta convochino un'assemblea entro il 30 settembre, altrimenti proporremo l'autoriduzione degli avvisi di pagamento sul saldo 2015"

Sulla Tari il Cna di area vasta Firenze, Prato e Pistoia chiede ai Comuni il rispetto del principio di intassabilità, sancito anche da una risoluzione del Mef nel dicembre del 2014, delle superfici aziendali (compresi magazzini e aree scoperte) dedicate alla produzione. Una netta separazione tra metri quadri dedicati alle lavorazioni artigianali/industriali, dove si formano rifiuti speciali per cui le ditte già pagano per il conferimento in zone di smaltimento, e quelli soggetti alla tassa sui rifiuti. Una richiesta che ne sottende una seconda: uniformare, sulla scia della gara per la gestione unica dei rifiuti nell’Ato Centro, i parametri d’imposta dei 73 regolamenti comunali presenti nell’area d’ambito attraverso un ‘Regolamento unico di gestione dei rifiuti urbani e assimilati’, perché spiegano Andrea Callistri, presidente di Cna Firenze, Claudio Bettazzi presidente di Cna Prato e Elena Calabria, presidente Cna Pistoia “non è possibile che nel giro di pochi chilometri le imprese debbano fare i conti con 73 tariffe differenti”.

Per questo il Cna di area vasta chiede formalmente la convocazione dell’assemblea dei 73 sindaci entro il prossimo 30 settembre. Quindici giorni di tempo, poi, “in assenza di una convocazione- spiegano-, proporremo l’autoriduzione degli avvisi di pagamento sul saldo 2015, tutelando fino in fondo i nostri associati anche in eventuali contenziosi tributari”. Una presa di posizione decisa contenuta in un documento, in cui il Cna si appella a principi di “uniformità, equità ed economicità” inviato ai sindaci dell'Area vasta, ai vertici dell'Ato e all’assessore regionale all'Ambiente Federica Fratoni. “Grazie alle nostre competenze tecniche- sottolinea Calabria- siamo disposti ad aiutare i nostri associati nel calcolo delle autoriduzioni”. Detto questo, gli fa eco Calistri, “la nostra azione, anche se decisa, non deve esser letta come una minaccia. Il dialogo è aperto. Ma ora è necessario trovare la quadratura di questa vicenda, per questo abbiamo lanciato la scadenza del 30 settembre”.

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