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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Niente stipendi ai lavoratori del Maggio: dura querelle Bianchi - Rossi

Duro confronto a distanza tra il commissario del Maggio e il presidente della Regione dopo che per un errore non sono ancora arrivati gli stipendi ai lavoratori

Botta e risposta, durissimo, senza esclusione di battute, tra il presidente della Regione Enrico Rossi e il commissario della Fondazione del Maggio Musicale Francesco Bianchi dopo che gli stipendi di luglio non sono arrivati ai lavoratori a causa di un errore.

Il primo colpo l’ha battuto ieri Bianchi davanti ai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials-Cisal nel corso dell'incontro fissato sulla situazione della fondazione. ''Il Commissario ha dato comunicazione della impossibilità di procedere al pagamento delle competenze di luglio spettanti al personale a causa - si legge in una nota - dell'errato versamento, da parte della Regione Toscana, del saldo dei contributi residui 2012 di 590.000 e 88.500 euro che non sono, allo stato, nella disponibilità della Fondazione. Questo errore non è imputabile in alcun modo alla Fondazione'.  Non ha tardato ad arrivare la risposta della Regione che subito messo i puntini sulle i.  “Da verifiche effettuate dagli uffici regionali risulta che il versamento delle cifre a cui fa riferimento nel suo comunicato stampa il commissario straordinario del Maggio Bianchi è stato effettuato una settimana fa''. E ancora: ''Con tutta probabilità - prosegue la nota - la cifra non è nella completa disponibilità della Fondazione in quanto uno dei versamenti sarebbe stato diretto su un conto corrente bancario sul quale grava un fido, dal quale evidentemente la Fondazione deve rientrare. La richiesta di modificare il conto corrente di destinazione del bonifico in oggetto è stata inviata dalla Fondazione agli uffici regionali a liquidazione già avvenuta''. ''Visto come sono andate le cose - commenta il presidente della Regione Enrico Rossi - suggerisco al commissario Bianchi di dedicare il suo tempo, invece che a inviare comunicati, a curare in maniera più adeguata i necessari rapporti con i soci fondatori del Maggio, soprattutto quelli che pagano regolarmente''.


Un vivacissimo scambio di battute alimentato poi dallo stesso commissario tornato poi sul caso: “Il presidente Rossi ha perso una buona occasione per stare zitto, mentre dovrebbe farsi informare meglio dai suoi uffici, evidentemente inefficienti". "La Fondazione non ha chiesto di modificare il conto corrente ma, molto tempo prima che avvenisse il versamento, di bonificare su un determinato conto corrente. Questa è la verità - ha concluso Bianchi - mentre il resto sono chiacchiere e mi meraviglia che il presidente Rossi abbia tempo da perdere il chiacchiere".

ROSSI - L’ultimo colpo è arrivato quest’oggi dal presidente Rossi che ha difeso il suo operato e quello dei suoi uffici. “Non possono certo offuscare la giornata di ieri  - si legge in una nota - le dichiarazioni del commissario del Maggio fiorentino Bianchi, che accusa la Regione di errati versamenti e gli uffici regionali di inefficienza e i suoi inviti a tacere rivolti a me e all'istituzione che rappresento. Non è vero che la Regione ha fatto un errore da cui dipenderebbe il mancato pagamento delle spettanze di luglio''. Oggi Rossi spiega che ''i versamenti sono stati fatti tempestivamente dagli uffici regionali il 22 di luglio, mentre la lettera proveniente dalla Fondazione è arrivata soltanto il 25 luglio, fuori tempo per poter dirottare i mandati su altri conti correnti''. ''E' veramente grave quindi - aggiunge il presidente - che il commissario abbia voluto attribuire alla Regione Toscana una responsabilità che non le appartiene, addossandole la colpa addirittura nell'incontro con i sindacati e nella nota pubblica che ne è seguita''. Il governatore sottolinea che ''già nella mattinata di ieri la banca avrebbe dato la disponibilità a trasferire le risorse alla Fondazione. Quindi i lavoratori saranno pagati. Le polemiche del commissario Bianchi sono davvero inspiegabili''. ''Forse - conclude - per il commissario, diversamente che per noi, ieri è stata una brutta giornata. Infatti il decreto salva-Maggio del ministro Bray ha sconfitto in via definitiva l'ipotesi di liquidazione che il commissario aveva inizialmente sostenuto''.

BIANCHI - Ma quando la querelle sulla vicenda della modalità di versamento dei fondi sembrava conclusa è arrivata un'ultima precisazione del commissario straordinario Francesco Bianchi tornato "per l'ultima volta sull'inutile polemica'' del presidente: "Dopodiché - dice - se la canti e se la suoni come vuole, premettendo che le mie precisazioni non vogliono mancare di rispetto alla sua persona e all'istituzione che, allo stato, rappresenta''.

"Tuttavia - spiega Bianchi - egli confonde il mandato di pagamento della Regione Toscana (22 luglio) con l'ordine di pagamento dato dall'ufficio protocollo della Regione stessa (successivo al giorno 25 luglio). E' quest'ultimo che dispone materialmente il pagamento: questa disposizione, per essere data, ha bisogno dell'indicazione dei dati del conto corrente del beneficiario (in questo caso la Fondazione): tale indicazione, un unico conto corrente, è stata data il 25 luglio dagli uffici della Fondazione. Nonostante le istruzioni - spiega Bianchi - i pagamenti sono arrivati su due conti diversi: 354.000 su un conto, quello giusto, 590.000 e 88.500 su uno sbagliato che nessuno, in Fondazione, aveva indicato alla alla Regione Toscana. Le carte sono lì a dimostrarlo, come sanno gli amici delle Rsa delle organizzioni sindacali che ieri hanno potuto verificarle di persona. Se il presidente Rossi ne ha bisogno, chieda a loro: non mi risulta che gliene manchi la possibilità. Per il resto ognuno polemizza come sa e come può''. '

'Quanto al suo interessamento per sbloccare la vicenda, è arrivato fuori tempo massimo. Se ne è interessato solo stamani con il capo area del Gruppo Bancario sul cui conto la Regione ha erroneamente inviato parte dei soldi. La situazione - conclude Bianchi - si era già sbloccata venerdì (ma non si era più in tempo per dare la disposizione di pagamento) quando il direttore generale della banca in questione mi ha confermato il nulla osta a sbloccare i fondi: troppo facile, quindi, e troppo comodo intestarsi i meriti altrui''.

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