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Scuola infanzia, Giachi al ministro Giannini: via a percorso per statalizzazione

"L'unica soluzione, sul medio e lungo periodo, potrebbe essere un processo di progressiva statalizzazione nella prospettiva dell'impianto del nuovo sistema dell'educazione 0-6". Lo scrive il vicesindaco di Firenze con delega all'istruzione, Cristina Giachi, in una lettera al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini

“L'unica soluzione, sul medio e lungo periodo, potrebbe essere un processo di progressiva statalizzazione nella prospettiva dell'impianto del nuovo sistema dell'educazione 0-6”. Lo scrive il vicesindaco di Firenze con delega all'istruzione, Cristina Giachi, in una lettera al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. La vicenda è nota, si tratta della partita sulla scuola per l'infanzia.

Con Palazzo Vecchio pronto ad appaltare alle cooperative il pomeriggio per 32 sezioni della scuola dell'infanzia. Con i genitori e i sindacati ad accusare il Comune dietro la slogan “la scuola non si appalta”. Un querelle durissima, tra flash mob, proteste, presidi in Consiglio comunale, faccia a faccia di fuoco tra Giachi e genitori. Il nodo, al di là dei tecnicismo è questo: per mamme e babbi l'amministrazione ha il dovere di rimediare le risorse necessarie per garantire il servizio pubblico mattino e pomeriggio; per la giunta Nardella non ci sono né margini economici, né amministrativi. 

“Il mio Comune- scrive Giachi al ministro- ha 108 sezioni di scuola dell'infanzia comunale, con 236 insegnanti dei quali ben 65 quest'anno andranno in pensione. Riuscirò ad assumerne soltanto 7, grazie a un concorso bandito nel 2014. Per il resto dovrò provvedere ad appalti di servizio per coprire l'orario pomeridiano e non dismettere un servizio che ha sempre contraddistinto per qualità e portata la nostra amministrazione. Se chiudessi 32 sezioni, come pure mi sarebbe possibile, 600 bambini cercherebbero risposta nell'offerta statale, al momento assolutamente non capiente”. Le nuove regole della stabilità, il sistema dei trasferimenti agli enti locali, le nuove norme sul turn over e sulle assunzioni “mettono oggi fortemente in crisi il welfare educativo dei Comuni; e gli effetti sono tanto più evidenti, quanto più significativo è l'impianto dei servizi a livello locale”.

Da qui la richiesta perché si avvii un percorso che conduca la 0-6 sotto l'ala dello Stato. Per procedere in questa direzione, però, “ravviso necessarie due precondizioni: stabilire protocolli di statalizzazione con gli uffici scolastici locali e reclutare a livello nazionale insegnanti di scuola dell'infanzia, per potenziare un organico che al momento copre solo poche sezioni rispetto al fabbisogno del Paese”. 

Con Anci, cocnlude Giachi, “stiamo presentando un emendamento al ddl la buona scuola per introdurre nel piano delle assunzioni un contingente di insegnanti destinati almeno ad avviare significativamente un processo di statalizzazione. Come assessora all'educazione del Comune di Firenze, sono a chiederTi la disponibilità ad aprire un confronto in vista di un protocollo da siglare con i Tuoi uffici a livello locale per costituire un percorso di statalizzazione che tenga conto del futuro impianto 0-6 e delle necessità presenti e future di rispondere alla domanda di servizi educativi presente sul mio territorio”. 

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