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Scuola, addio alle diciture 'padre' e 'madre' nei moduli comunali

Cresci: "Bene il comune sulla dicitura genitore invece di padre e madre. Altri comuni della Provincia si adeguino"

Palazzo Vecchio manda in pensione le diciture ‘padre’ e ‘madre’ dai moduli comunali. Ad annunciarlo nei giorni scorsi davanti alle associazioni Lgbti è stato l’assessore alle pari opportunità Cristina Giachi. La rottamazione dei due lemmi, sostituiti dalla parola 'genitore', riguarderà tutti i moduli riguardanti servizi forniti dal Comune.

'Un plauso all'amministrazione e all'assessore Giachi per la lotta di civiltà che il Comune di Firenze ha intrapreso scegliendo di abbandonare la dicitura 'madre e 'padre' per quella di genitore sui moduli scolastici. Mi auguro che altri comuni seguano l'esempio di Firenze, a cominciare da Pontassieve dove risiedo, come del resto avevo auspicato altre volte in passato in riferimento ad altre città che avevano adottato la stessa decisione'. Così Alessandro Cresci, consigliere provinciale fiorentino di Progetto Toscana commenta la decisione dell'amministrazione comunale: 'Il termine genitore non è certo riduttivo e comprende sia le parole madre e padre senza dimenticare i circa 100mila ragazzi - compresi figli nati da precedenti relazioni eterosessuali - che hanno un genitore gay (dati istituto Superiore Sanità, ndr). Forse non tutti sanno che persino il ministero dell'Istruzione è andato nella stessa direzione nei moduli di iscrizione alle scuole d'infanzia statali, anche lì sostituiti da genitore. Lo stesso principio andrebbe adottato per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, le mense e così via. Chi oggi si stupisce di questa modifica non ha capito che la realtà è molto più avanti del diciottesimo secolo nel quale è rimasto'.

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