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Al via la Lepolda tre, Renzi annuncia: "Ci sarà Davide Serra"

Renzi annuncia: "Usciremo dalla Stazione con il treno in marcia e con il programma fatto. Oltre che con un documentario di ventisei minuti sul viaggio in Italia"

Nell’ottobre del 1979 Francesco De Gregori pubblicò il brano Viva l’Italia; settima traccia del disco omonimo. Una perla rara. A distanza di 33 anni il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, lancia il nuovo capitolo della Leopolda, il terzo. Non si chiamerà ‘Viva l’Italia’, per poco, per una parola di troppo, un viva in più. Così da ‘Viva l’Italia’ a ‘Viva l’Italia viva’.

Da domani sera fino a sabato l’ex stazione fiorentina farà da palcoscenico alla nazionale dei rottamatori. E come per ogni manualetto di politica applicata che si rispetti, alla convention non mancherà il sottotitolo: “Il meglio deve ancora venire”. Nello specifico, le prime parole pronunciate da Obama una volta riconfermato alla guida degli Stati Uniti.

Una versione light della Leopolda, un po’ per gli orari, un po’ per il metodo. Due serate, il giovedì e il venerdì dalle 18 alle 23. Sabato, dopo il discorso di Renzi previsto attorno alle 16, il rompete le righe. Più snella negli orari, più leggera negli interventi. Non ci sarà quella sorta di maratona che ha caratterizzato le due edizioni precedenti. Ci sarà un palco, come è logico, ci sarà un timer per scandire gli interventi; sul gong ancora non è dato sapere.

>>IL PROGRAMMA<<

SERRA – All’apertura ci sarà il Presidente dell'Anci Graziano Del Rio, il giorno successivo Alessandro Baricco, Oscar Farinetti. E Davide Serra. Sì, proprio lui, il “finanziere dello scandalo”, come ha scritto ieri Renzi nella sua E-News. “Dirà cosa molto interessanti, credo”, ha sottolineato subito dopo il sindaco. Chissà se per “interessanti” intenda qualcosa tipo il frastuono delle polemiche oppure i classici puntini sulle i. Sta di fatto che l’ultima volta che si sono incrociati, a Milano, di rumore ne hanno fatto parecchio. Quel giorno Renzi, all’interno di una chiesa sconsacrata dal cardinal Martini il 21 dicembre 1995, lo Spazio San Paolo Converso, gestito dalla Fondazione Metropolitan, incontrò a cena il mondo della finanza. Tra i promotori dell’iniziativa appunto Serra, un altro rottamatore, non della politica ma della finanza. L’uomo che ha inventato Algebris, che tratta gli Hedge Funds e che paga le tasse in Inghilterra dove Serra e la società hanno sede e residenza. Da qui alle Cayman il passo è breve, anche perché c’è una costola della società, la Algebris Investments che ha sede nell’arcipelago del Mar delle Antille. Non si tratta, come spiegato dallo stesso Serra, della holding proprietaria del gruppo, bensì di una società di servizi controllata dal gruppo inglese.

>>COME ARRIVARE ALLA STAZIONE LEOPOLDA<<

Un pezzo di storia che ha fatto il giro d’Italia. Finanza, paradisi fiscali, sinistra e primarie: un cocktail esplosivo su cui il Pd e la sinistra tutta si è scannata. “Con la gente basata alle Cayman – disse qualche settimana fa Bersani – non deve parlare nessuno, è ora di finirla perché c'è gente che lavora e paga le tasse. Non ci si deve fare dare consigli da chi viene dai paradisi fiscali. Non è una polemica con Renzi ma è un impegno che dobbiamo prenderci tutti”. “Se uno non vuole parlare con tutti coloro che hanno una sede alle Cayman – affermò nelle ore della polemica Renzi – vuol dire che non vuole parlare con quelli che ci comprano i nostri titoli di Stato”. Il tutto farcito anche da una querela: quella promessa dal numero uno di Algebris al segretario del Pd. A Firenze quindi Serra dirà la sua; 5 minuti, anche di più, e quintali di occhi puntati, dentro e fuori la Leopolda. Anche questo sarà la convention. Per questo Renzi lancia la pallina magica e annuncia: “Usciremo dalla Stazione con il treno in marcia e con il programma fatto. Oltre che con un documentario di ventisei minuti sul viaggio in Italia”.
 

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