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Referendum: "Con la campagna del governo il 'Sì' cala"

Lo studio dell'Istituto Universitario Europeo di Fiesole: "Associare la riforma al governo riduce il supporto per il 'Sì'"

L'appoggio esplicito del governo al 'Sì' al referendum del 4 dicembre sarebbe controproducente. Questo il risultato di uno studio di alcuni ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, assieme all'università di Zurigo.

La ricerca si è basata su un campione di 2mila279 intervistati (persone che hanno un collegamento a internet), contattati tra il 5 e il 10 ottobre e fra il 27 ottobre e il 3 novembre.

“Il No risulta in vantaggio, ma fra gli indecisi ci sono più sostenitori che oppositori della riforma”, spiegano gli autori dello studio (A. De Angelis, H. Kriesi, D. Morisi, e C. Colombo).

Tra chi dichiara un’intenzione di voto, al primo contatto il 56% si è espresso per il No, il 44% per il Sì, con però un quinto degli intervistati indecisi: tra questi ultimi il 39% è favorevole alla riforma, il 21% contrario, il 60% senza preferenze.

Dalla seconda parte dello studio è emerso che associare la riforma al governo riduce il supporto per il Sì fra gli intervistati, fenomeno che sarebbe da collegare con la fiducia nel presidente del consiglio (metà del campione ne ha 'poca').

Fra gli intervistati la prima volta, le donne risultano più indecise degli uomini, mentre i giovani sono più indecisi degli anziani. I maggiori sostenitori del No si troverebbero nella fascia 35-64 anni, mentre voterebbero per il Sì i giovanissimi e gli anziani.

A livello economico, il 'Sì' sarebbe sostenuto da chi sta meglio: “L'80% di chi fa fatica ad arrivare a fine mese è per il No, mentre quasi la metà di chi vive senza difficoltà voterebbe Sì”.

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