Cresce la protesta contro il pedaggio sulla FI-SI, aderisce anche il CNA

Continua la protesta contro l’attuazione del pedaggio sull’autopalio Firenze-Siena. Dopo l’adesione del Pd di Certaldo, in difesa dei diritti dei pendolari, fa sentire la propria voce anche la Confederazione Nazionale Artigianato Piccola e Media Impresa di Firenze (CNA), che sarà presente con le bandiere dell’associazione al presidio di Poggibonsi di sabato 12 febbraio.

“Rappresentiamo 615 aziende di autotrasporto, per un totale di 2.500 mezzi pesanti” ha dichiarato Luigi Nenci, direttore di CNA, “per un’azienda media, con 30 camion, il pedaggio si traduce in un costo di 600 euro al giorno, 20mila euro al mese. Ogni camion entra mediamente 4 volte al giorno in un’autostrada, anche per evitare i centri urbani. Se anche l’Autopalio diventerà a pagamento, il peso del balzello per quell’impresa crescerà di 8mila euro al mese".

Nenci punta il dito contro la scarsa qualità e sicurezza dell’infrastruttura che non può certo vantare, secondo il direttore, le caratteristiche “per entrare nella lista dei raccordi a pedaggio”. Sul banco degli imputati, oltre ad Anas accusata di “eccesso di zelo nel cavalcare l’ipotesi dei pedaggi”, Nenci mette anche la Regione che non sarebbe in grado di mandare avanti un’adeguata “politica della logistica, sia per il trasporto merci che per il trasporto persone”.

Contro il prospettato pagamento della Siena-Firenze si è schierato anche Alfredo Coltelli, presidente della sezione Chianti di Confindustria che ha dichiarato: “Le imprese del Chianti soffrono già per il fatto di essere servite solo dal trasporto su gomma. Non si può chiedere loro di subire un ulteriore aggravio a causa del pedaggio”.