rotate-mobile
Maratona conclusa

Piano operativo approvato, ma Nardella chiude la carriera da sindaco con una maggioranza a pezzi

Via libera al documento che disegna la Firenze dei prossimi anni: 'no' di Firenze Democratica, Iv non vota, 'sì' dell'ex leghista Monaco. Il primo cittadino: "Grande successo collettivo"

Adesso, l'era Nardella può davvero dirsi conclusa. Il Poc, Piano operativo comunale, lo strumento che disegna la Firenze dei prossimi cinque anni, è stato approvato.

“Sono felicissimo. Nessuno era arrivato ad approvare l’atto urbanistico più importante entro la fine del mandato. È un successo collettivo, di tutta la giunta, di tutti gli uffici, di tutti coloro che hanno collaborato per dimostrare che siamo responsabili e coerenti", esulta il primo cittadino subito dopo il voto del consiglio comunale, arrivato oggi intorno alle 14:45, al termine di una maratona iniziata lunedì mattina.

Sono 19 alla fine i voti favorevoli, quelli espressi dai consiglieri del Pd, dai due della Lista Nardella e dalla consigliera Michela Monaco, che cinque anni fa era entrata in consiglio nella fila della Lega ed ha finito la consiliatura - per il rammarico cocente del capogruppo del Carroccio Bussolin - a fare da stampella alla maggioranza.

Qui il link per seguire il canale whatsapp di FirenzeToday

"Voto 'sì' per l'impegno dell'amministrazione contro le barriere architettoniche e a favore delle persone con disabilità", rivendica la consigliera. Altro dispiacere, sul lato Carroccio, è arrivato da Andrea Asciuti, anche lui ex Lega e che oggi si è astenuto. "Voi mi avete attaccato personalmente, io sono un 'signore' e non lo faccio", le parole dell’esponente ora confluito nel movimento di Gianni Alemanno e in corsa con 'Firenze vera' alle prossime amministrative, verso il suo ex capogruppo. A testimoniare quanti stracci siano volati nella Lega dal 2019 ad oggi.

Non che nella maggioranza i rapporti siano molto più sereni. "Approvate questo piano con il più basso numero di 'sì' nella storia del consiglio", attaccano, rivolti al Pd e al sindaco Nardella, i tre consiglieri di Firenze Democratica, il gruppo legato all'ex assessora Cecilia Del Re. Si tratta di Calistri, Piccioli e Di Puccio: loro votano 'no' e, pur ormai alla fine della consiliatura, sanciscono di fatto il passaggio all'opposizione.

Il sindaco sembra quasi soddisfatto dei due 'non voto' arrivati dalle altrettante consiliere di Italia Viva. Ennesima contraddizione, tale 'non voto' di una politica fiorentina ingarbugliata ormai in intricatissime storie di veti e controveti, arroventati da rapporti personali (vedi quelli tra Nardella e Del Re) arrivati ben oltre i minimi termini: così Iv non approva un piano che arriva da una giunta della quale, con l'assessora Meucci, fanno parte.

A tutto ciò si aggiungono le parole di Lorenzo Masi, consigliere cinquestelle che rimbrotta i tre di Firenze Democratica di incoerenza e calcoli politici. Lui, Masi, vota 'no', "in coerenza con questi cinque anni, a differenza vostra", il succo del suo intervento. Masi che del resto è proiettato ad un accordo con il Pd in vista delle elezioni comunali di giugno, al contrario del capogruppo pentastellato Roberto De Blasi, che vota naturalmente 'no' e che è spostato molto più a sinistra. Gli altri 'no' sono quelli di Lega, Sinistra progetto comune e  gruppo Centro.

"Con il Poc diamo risposta a migliaia di cittadini, sblocchiamo un miliardo di euro di investimenti e creeremo 30mila posti di lavoro, di cui 10mila diretti. Era un punto del programma di mandato e siamo stati di parola. Oggi è un grande successo per tutta la città di Firenze”, ribadisce ad ogni modo Nardella.

Per arrivare invece all'astensione di Italia Viva il Pd ha accolto alcune modifiche chieste dalle renziane, che rivendicano una serie di misure: "Avevamo chiesto che i 60 giorni liberi per l'uso turistico ricettivo negli studentati fossero consecutivi nei mesi di luglio ed agosto e abbiamo portato a casa 30 giorni consecutivi nel mese di agosto, ed i residui 30 giorni spalmati su tutto l’anno. Sul fronte della vendita di immobili oltre i 2.000 metri quadri, negli interventi conservativi la quota passa da 10 a 20 per cento di superficie edificabile da destinare a edilizia a residenza convenzionata, anche rivolta a popolazione studentesca. Abbiamo creato un circolo virtuoso alla monetizzazione, in cui la quota del 20 per cento sarà destinata esclusivamente alla manutenzione degli alloggi Erc ed Ers del patrimonio esistente. Infine, uno stop ai frazionamenti, perché la dotazione minima non ecceda un servizio igienico completo ogni 30 metri quadri”, dicono Dardano e Felleca. "Monetizzazione" contro la quale si è battuta invece la sinistra di Palagi, "perché non ci deve essere svendita di immobili pubblici e speculazione, non è pensabile di concederle a fronte di 'monetizzazione'".

Nel corso della discussione dei vari emendamenti, respinta la proposta di Fratelli d'Italia di creare un Cpr accanto al carcere di Sollicciano, con il capogruppo Draghi che ha chiesto anche - proposta poi ritirata per le critiche ricevute - di destinare una parte di housing sociali ai nati a Firenze. "Proprio voi che candidate un tedesco...", gli ha mandato a dire Nardella, in attesa che Eike Schmidt ufficializzi finalmente la candidatura.

Firenze Democratica alle critiche non ci sta e ribatte duramente. “Scelte contrarie alla visione di una città pubblica, e zero apertura al dialogo da parte del Pd. Usciamo dalla maggioranza”, certificano i tre di Firenze Democratica.

"Nella versione del Poc approvata dalla giunta successivamente all’uscita di Del Re è stata introdotta una scheda per vendere un bellissimo immobile in pieno centro storico, l’ex Ospedale San Giovanni di Dio. Così come Del Re aveva inserito nel Poc adottato dei vincoli all’esproprio per riportare funzioni e verde nel quartiere 1, dall’immobile in via delle Carra alla Scuola Lavagnini. Con due emendamenti, avevamo allora chiesto di eliminare la scheda di trasformazione privata di Ognissanti e di ripristinare la scuola pubblica in viale Spartaco Lavagnini: nonostante il parere positivo su entrambi gli emendamenti, e nonostante avessimo detto al capogruppo Pd che per noi questi erano due punti irruniciabili per una coerenza rispetto all’esigenza di discontinuità rispetto al passato, il sindaco e il gruppo Pd hanno bocciato i nostri emendamenti", commentano Calistri, Di Puccio e Piccioli. "Mi dispiace sia finita così, sindaco, anzi, Dario. Noi ti eravamo stai al fianco lealmente per dieci anni", aggiunge quest'ultimo nel suo intervento umano. Segno di un rapporto anche umano che si è incrinato.

La frattura dunque ormai è totale. Del Re, corteggiata sia da Italia Viva ("una delle migliori tra gli assessori", non lesinano i complimenti Felleca e Dardano) che da Tomaso Montanari, deve decidere ora che strada prendere. O chissà, magari andare da sola al primo turno e contare il proprio peso (i sondaggi la danno facilmente sopra alla soglia di sbarramento del 3 per cento).

Critiche dure da sinistra e dal 5 Stelle De Blasi, oltre che ovviamente dalla destra. “La nostra idea di città, davvero aperta e plurale, è all’opposto di quella di un Pd innamorato di regole e regolamenti”, le parole di Bocci e Cocollini del gruppo Centro.

“La maggioranza è in frantumi. Il piano operativo arriva in aula senza una figura di Giunta con delega all’urbanistica, rimasta nelle mani del sindaco. Il non voto di Italia Viva e il voto contrario di Firenze Democratica ha reso necessario andare a cercare tra le destre, salvando l'immediata esecutività grazie a una consigliera eletta con la Lega. Rimane la centralità del nuovo aeroporto di Peretola, rimane un'idea di sviluppo che è solo costruita sul continuare a consumare sempre di più. Impressionante il pasticcio fatto sugli affitti brevi e sugli studentati. In quest’ultimo caso è evidente l’aver negato quanto chiesto da oltre 10.000 persone (il referendum sull'urbanistica stoppato dal sindaco, ndr)", attaccano da sinistra Palagi e Bundu.

“Un No convinto ad una visione di città che vende la Grande Firenze al miglior offerente”, attacca anche De Blasi. “Ho votato convintamente 'no ad una visione anacronistica di sviluppo della città che amo e che negli anni ho visto snaturare nella sua anima, per una visione miope e mercificatrice di sviluppo. Il piano operativo approvato oggi da una scarsa maggioranza (19 voti su 37, nei 18 voti mancanti ci sono 13 no, 1 astenuto, 2 non voto e 2 assenti, ndr) in Consiglio comunale prevede l’intervento su più di 500mila metri quadri tra edificato esistente ma anche nuovo, che significa continuare a consumare suolo, più cemento e più rendita del privato. Ambiente, infrastrutture, tramvia, sicurezza, aeroporto, Tav, svendita di immobili pubblici ma soprattutto studentati: questi i punti sui quali non è possibile alcuna intesa con un PD che ha ampiamente dimostrato la scarsa attenzione ai fiorentini e alle fiorentine”, aggiunge il capogruppo pentastellato.

"Sulle osservazioni di cittadini, aziende e comitati, incredibilmente, alcune forze politiche e alcuni consiglieri hanno votato contro. Faccio riferimento a Sinistra Progetto Comune e Firenze Democratica. A conti fatti, se le osservazioni presentate dai cittadini sono state recepite, lo si deve ai voti del Pd: se fosse stato per l’opposizione, sarebbero state tutte disattese. Questo è un atteggiamento che ci stupisce da parte di chi si è sempre dichiarato vicino alle istanze dei cittadini”, le parole di Masi che, come detto, pur votando 'no' bacchetta quasi più le opposizioni di sinistra che la maggioranza e facilita la strada ad un accordo elettorale tre lui stesso e i dem.

“Una città sempre più sostenibile e a misura di cittadino. Si struttura sempre di più la città dei 15 minuti”, rivendicano invece Nicola Armentano, Alessandra Innocenti e Letizia Perini, rispettivamente capogruppo con le due vice dei dem.

“Oggi – dichiarano Armentano, Innocenti e Perini – il 63% dei bambini in età di asilo nido abita a una distanza inferiore a 500 metri da un asilo, fascia che soddisfa il criterio di raggiungibilità a piedi in 15 minuti. Con la realizzazione di nuove scuole (tra cui ad esempio Cascine, Arcovata, ex Manifattura Tabacchi) questa percentuale sarà aumentata. E anche sulle strutture sportive e sul verde pubblico raggiungeremo l’obiettivo dei 15 minuti per la quasi totalità dei cittadini”. Già oggi oltre l’80% dei residenti vive a meno di 500 metri da un’area destinata a verde pubblico; nel piano operativo è prevista la realizzazione dei nuovi parchi Florentia, Lupi di Toscana e altre 30 nuove aree verdi. Altre novità significative del piano operativo approvato oggi - sottolinea il gruppo consiliare Pd – riguardano gli studenti: nei nuovi studentati privati il 20% dei posti letto deve essere a prezzi calmierati. Con l’applicazione di tali norme si stima di poter “produrre” fino a 1000 posti letto per studenti a prezzi sostenibili". “Approvato il Piano operativo che traccia la strada verso una città sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”, rivendica Renzo Pampaloni, presidente Commissione urbanistica e territorio. È finita l'era Nardella, ora parte davvero la campagna elettorale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piano operativo approvato, ma Nardella chiude la carriera da sindaco con una maggioranza a pezzi

FirenzeToday è in caricamento