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Caos giustizia: Lotti nella bufera, si autosospende dal Pd

Scontro con Zingaretti: "Lo faccio per rispetto degli iscritti". Dura polemica con Zanda sul caso Moro

Luca Lotti si autosospende dal Pd. Lo annuncia l'ex Ministro stesso in un post su Facebook dopo la pubblicazione delle intercettazioni sul caso Palamara, che sta mettendo in crisi il sistema giudiziario italiano. Proprio stamani trapelava sui quotidiani l'imbarazzo del partito e del segretario Zingaretti sulla vicenda.

"Ti comunico dunque la mia autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. - ha scritto - Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l'affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità".

Lotti nel post si rivolge a Zingaretti e si riferisce all'ex capogruppo in Senato Luigi Zanda, oggi responsabile legale del partito che gli aveva chiesto di lasciare: "Il responsabile legale del partito mi chiede esplicitamente di andarmene per aver incontrato alcuni magistrati e fa quasi sorridere che tale richiesta arrivi da un senatore di lungo corso già coinvolto - a cominciare da una celebre seduta spiritica - in pagine buie della storia istituzionale del nostro Paese".

Lotti si riferisce al caso Moro: all'epoca Zanda era collaboratore del Ministro Cossiga e ricevette la notizia di una seduta spiritica in cui si sarebbe fatto il nome del covo in cui era detenuto l'ex segretario della Dc poi assassinato dalle Br. 

"Io, caro Segretario - aggiunge Lotti - non partecipo al festival dell'ipocrisia. Sono nato e cresciuto come uomo di squadra. E non so immaginarmi in altro ruolo. Per questo l'interesse della mia comunità, il Pd, viene prima della mia legittima amarezza".

Lotti non si dimetterà da parlamentare "per dare una mano contro il peggior Governo degli ultimi decenni che sta riportando l'Italia in crisi e mantenendo l'impegno che ho preso con 64.252 cittadini che mi hanno scelto nel collegio di Empoli e verso i quali provo rispetto".

"Non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente", prosegue Lotti che conclude augurando "buon lavoro" a Zingaretti e auspicando che "anche grazie al mio gesto, il Pd sia in grado di fare una discussione vera e onesta".

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