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Governo: Giuseppe Conte ci spera ancora. Per adesso non torna all'Università

Incontro con il Presidente incaricato Draghi. C'è l'ipotesi di un Ministro, ma anche di un clamoroso ritorno

Ha lasciato l'Università di Firenze, in direzione Palazzo Chigi, dopo le elezioni politiche del 2018. Oggi, a distanza di quasi tre anni, sono ancora molti i passi che lo separano dal ritorno all'ateneo. Per Giuseppe Conte non è detta l'ultima parola: da un ruolo nel nuovo governo a un possibile clamoroso ritorno le ipotesi per il suo futuro (immediato) non mancano.

Draghi, convocato da Mattarella, ha accettato con riserva l'incarico per formare il nuovo governo. All'uscita dal colloquio con il capo dello Stato si è detto consapevole dell'emergenza ma fiducioso nel dialogo con i partiti. "Con grande rispetto mi rivolgerò al Parlamento, espressione della sovranità popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti, con i gruppi parlamentari e le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile", ha sottolineato.

E' ancora incerto l'appoggio delle varie forze politiche al nuovo esecutivo Draghi, a prescindere da quale sarà la natura (tecnica o politica) dell'esecutivo che nascerà. I 5 Stelle per adesso fanno muro, anche se alcuni esponenti sembrano più possibilisti. A loro ha fatto un appello il Pd: "Non spacchiamoci, sosteniamo Draghi", provando così a salvare l'alleanza giallorossa. E poi c'è il centrodestra, che prova a rimanere unito ma ha aperto all'ipotesi appoggio. Ma fra la voglia di "sì" di Berlusconi e la contrarietà di Giorgia Meloni si potrebbe arrivare ad una astensione che di fatto potrebbe far partire l'esecutivo, con Salvini spinto da alcuni dei suoi pesanti compagni di partito (Zaia ma anche Giorgetti) a dare il via libera.

Ieri il Presidente del Consiglio uscente ha ricevuto a Palazzo Chigi il premier incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Mario Draghi. Occasione nella quale, dicono le voci, l'ex presidente della Bce e di Bankitalia avrebbe chiesto allo stesso Conte la disponibilità a far parte del suo esecutivo. Magari con un ministero pesante. Ma lo stesso Conte, secondo quanto riferito da alcuni esponenti grillini, avrebbe escluso qualsiasi intenzione di entrare nel nuovo governo.

Anche perché c'è un'ipotesi ancora più clamorosa, in questa crisi sempre più pazza. Ad auspicarla sono proprio i 5 Stelle. I numeri per Draghi, ad ora, non sono affatto scontati. E così la strategia dei grillini, che compongono tutt'oggi il più numeroso gruppo parlamentare, sarebbe quella di attendere, sperando nel fallimento dell'operazione. E poter così tornare alla carica con un governo politico guidato da Conte, ultima ratio costituzionale per evitare il voto, ipotesi ancora sgradita a larghissime fette di deputati e senatori di tutti gli schieramenti. Una sorta di replay della situazione che si creò, nel 2018, nell'affidamento dell'incarico a Cottarelli, che di fatto ricompattò il Movimento 5 Stelle e la Lega e permise la nascita del Conte I.

Conosceremo la verità nelle prossime ore, quando Mario Draghi inizierà le consultazioni con le forze politiche. 

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