Gaffe nel nuovo libro di Renzi, arriva la targa burla a Gavinana | FOTO
Nel suo libro il sindaco ha confuso la battaglia di Gavinana nel pistoiese con il rione fiorentino. Per questo la goliardata: una finta lapide su una battaglia mai esistita a Firenze
“Renzi nel suo libro ha rottamato la storia”. Da questa considerazione ha preso le mosse questa mattina l’iniziativa a firma Giovane Italia: la deposizione di una lapide commemorativa nella piazza che porta il nome della battaglia di Gavinana. Ma perché Renzi e perché piazza Gavinana? L’intoppo sta nell’ultimo libro pubblicato dal sindaco di Firenze, ‘Stil Novo’. Renzi, togliendosi la fascia tricolore ed ha impugnato carta e penna, ha sbattuto l’inchiostro contro il muro della storia, scivolando su un errore storico-geografico di una certa entità. “L’autore del libro confonde Gavinana – località della montagna pistoiese teatro, nel 1530, di una battaglia nel contesto dell’assedio a Firenze da parte delle truppe di Carlo V – con l’omonimo rione di Firenze. Rione che prende sì il nome da quella battaglia ma certo non l’ha ospitata”, sottolineano i promotori dell’iniziativa goliardica, Niccolò Macallè, Andrea Badò, Niccolò Caciolli e Marco Tapinassi. Non solo: per rendere più appariscente e ironica la vicenda, questa specie di ‘zingarata’ polemica, è stata farcita dalla sistemazione in piazza di una lapide in cui l’errore è stato romanzato, come si trattasse di una nuova e rivisitata lettura dei fatti. Questo il testo composto sulla finta lapide:
“In questa piazza
il 3 agosto A.D. MDXXX
messere Francesco Ferrucci
al comando delle invitte truppe repubblicane
guidò l’assalto all’esercito imperiale di Carlo V
al fine di rompere
l’assedio a Fiorenza
cadendo assieme ai suoi soldati
per mano del vil maramaldo
e delle milizie mercenarie”
Matteo Renzi posuit A.D. MMXII#stilnovo
“Un’azione goliardica - concludono , Macallè Badò e Caciolli – compiuta per sottolineare con la penna rossa il clamoroso strafalcione compiuto dal sindaco. Sempre pronto a dar lezioni a tutti, questa volta Renzi è inciampato in una topica colossale. E avendo rivendicato di aver scritto personalmente il libro non c’è da dubitare che l’errore sia suo e solo suo”.
