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Crisi di governo, Renzi rispolvera il contratto. Ma non lo scrive Conte

La situazione non si sblocca e Fico convoca un tavolo per mettere d'accordo giallorossi ed europeisti: entro domani al Quirinale. Raffica di veti e tatticismi

Un tavolo di confronto sui temi fra le forze della maggioranza che ha sostenuto il governo Conte-bis. E' l'ultima carta giocata dal Presidente della Camera Roberto Fico nel perimetro indicatogli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che venerdì sera gli ha affidato l'incarico esplorativo per la formazione del nuovo governo. Da oggi tutti al lavoro alla ricerca di una difficile soluzione alla crisi.

L'obiettivo è il "contratto di governo" da stipulare per mettere d'accordo le forze della coalizione. Una formula, quella del contratto, inaugurata con la nascita del governo giallo-verde nell'alleanza che fu fra il Movimento 5 Stelle e la Lega. Ma la proposta questa volta è arrivata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. 

Un modo per mettere sul piatto i temi, certo. Ma anche scelto dall'ex rottamatore per "stanare" il Movimento 5 Stelle, dopo che i dissidenti hanno manifestato forti malumori nei confronti della scelta dei vertici di riaprire la porta verso l'alleanza con Renzi.

"Eliminiamo i temi divisivi" la parola d'ordine nel Movimento. Ma non tutti sembrano d'accordo, anche perché i temi divisivi sono quelli che torneranno naturalmente a galla in questa fase: sono strettamente legati alle scelte imposte dalla pandemia, dal Mes al Recovery Fund, passando per vaccini e la gestione di Arcuri, in queste ore fortemente criticata anche da ambienti della maggioranza.

E poi ci sono le "poltrone": difficile credere che il problema non siano anche le persone. A dimostrarlo ci sono i rumors fatti trapelare rispetto ai veti posti dallo stesso Renzi sui componenti del governo. Bonafede e Casalino sono i primi che traballerebbero.

In tutto ciò Giuseppe Conte resta, almeno per ora, al coperto. Mattarella ha mandato in avanscoperta Fico nel tentativo di "preservare" il professore, identificato dal Movimento 5 Stelle ma anche da molti del Pd come l'unico in grado di fare da collante della coalizione.

Ma certo, che un programma di governo possa essere stilato senza il vero candidato a Palazzo Chigi, appare più di una contraddizione. La sottolinea Bruno Tabacci, regista dell'operazione "europeisti", il nuovo gruppo creato per allargare la maggioranza: "Il programma e il patto di legislatura vanno definiti quando Conte sarà incaricato", dice.

Fico dovrà riferire al Quirinale entro martedì. Più passano le ore più appare complicata una soluzione alla crisi. "Alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo governo. - ha scritto Renzi nella sua Enews - Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l’Italia si salva, solo così". 

E se lo "spettro" del voto anticipato stimola i partiti alla ricerca di una quadratura, l'apertura a nuove ipotesi istituzionali, su tutte quella di Draghi, (fatte trapelare ad arte dai nemici di Conte) potrebbe essere decisiva per silurare definitivamente Conte. 

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