Barducci: "Sulle province il Governo ha fatto un gran pasticcio"

“Ci voleva più coraggio, così si è fatto solo un bel pasticcio”. E’ netto il giudizio dato dal presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci sul decreto ‘salva Italia’ appena varato dal Governo Monti. Liberalizzazioni, commercio, pensioni, Imu (ex Ici), crescita ma anche il riordino delle Province. Un provvedimento che non convince Barducci ne i suoi colleghi. Tanto che la discussione in seno all’Upi (Unione Province d’Italia) potrebbe approdare a scelte clamorose, come la ventilata ipotesi di dimissioni in massa dei titolari degli enti. C’è chi è già pronto a farlo. “Per quanto riguarda la Provincia di Firenze – ha dichiarato Barducci – si è messo in piedi tutto questo ‘ambaradan’ per risparmiare alla fine soltanto lo 0,62% del bilancio. Si poteva invece intervenire con più decisione sugli enti di secondo grado. E poi mi chiedo che senso ha, se si toccano le Province, mantenere in piedi tutto l’impianto delle Prefetture e dei Ministeri distaccati”.
La manovra prevede il ridimensionamento degli enti locali intermedi. Tre i punti su cui fa leva la riforma: abolizione delle giunte provinciali, il consiglio che al massimo potrà contare su dieci consiglieri e l’istituzione di una segreteria particolare e una segreteria tecnica. Per quel che riguarda Firenze questo, vorrà dire il congedo forzato per i 12 assessori e la riduzione da 36 eletti a 10 consiglieri nominati dai 44 comuni all’interno dei confini provinciali. Viabilità e trasporti, scuola, rifiuti, da qui al 30 aprile 2012 dovranno essere trasferiti dalle Province a Regioni o Comuni. Funzioni che migrano, il principio è indicato ed anche la tempistica. C’è la direzione da seguire manca ancora la strada che il Governo intende seguire per il passaggio di mano delle funzioni. Se ne occuperà presto il Governo con un’apposita normativa.

“Non siamo qui a difendere il fortilizio e tantomeno la poltrona di qualcuno” ha dichiarato Barducci che rilancia sulla necessità, se di riordino si vuol parlare, delle province metropolitane. Più che la cancellazione, l’accorpamento. Nel caso di Firenze, il presidente, si rifà a quella necessità di unire il capoluogo regionale con Prato e Pistoia. “Adesso – continua Barducci – si è tirato in ballo le Province in modo confuso, solo per offrire all’opinione pubblica un capro espiatorio che non farà risparmiare pressoché nulla. Prima si è sventolata la tesi dei 17 miliardi che si sarebbero risparmiati abolendo le Province. Oggi invece l’Università Bocconi ci dice che in Italia si potranno risparmiare al massimo 65 milioni di euro”. Per Barducci il Governo è colpevole di aver cavalcato l’onda del luogo comune, dell’antipolitica spicciola, “senza andare a toccare i veri privilegi che sono in Parlamento, anche perché lì la manovra avrebbe corso il rischio di affondare per mano degli stessi intoccabili di sempre”.

“Nel frattempo il decreto varato dal Governo Monti pone dei problemi immediati ed apre una fase davvero complicata – ha aggiunto Barducci –. Per quanto riguarda la Provincia di Firenze la prima conseguenza riguarda il bilancio di previsione che era già stato approvato dalla Giunta e che sarebbe stato discusso dal Consiglio il 15 dicembre. Un bilancio che tra l’altro prevedeva tagli del 20% e il dimezzamento dell’indebitamento, in linea con lo spirito di risparmio espresso dal governo. Però, vista la situazione di incertezza che si è determinata, chiederò al Consiglio il rallentamento della fase di approvazione, perché manca chiarezza su alcuni tributi come ad esempio l’addizionale Enel. Inoltre non possiamo approvare le spese per le competenze che tra qualche mese saranno dirottate ad altri enti. A questo proposito chiediamo all’Upi Toscana di aprire un tavolo di confronto con la Regione in vista del trasferimento di competenze previsto dal decreto già dal prossimo 30 aprile”.