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Marò in India, il Pdl espone una bandiera italiana in Borgo dei Greci

Il Pdl fiorentino ha esposto una bandiera della Marina militare sulla facciata di Palazzo Ubaldino Peruzzi. Peruzzi è stato sindaco durante Firenze capitale. "Una sinistra ottusa si vergogna di mostrare vicinanza ai nostri soldati"

Stamattina una bandiera della Marina militare italiana è stata appesa sulla facciata di Palazzo Ubaldino Peruzzi in  Borgo de’ Greci. Una location affatto casuale: Peruzzi fu sindaco di Firenze quando era capitale. Lo scopo dell'iniziativa del Popolo della Libertà fiorentino è dimostrare vicinanza e solidarietà ai due marò detenuti in India: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ad esporla una delegazione azzurra composta dal coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi e dai consiglieri del Quartiere 1 Enrico Fantini, Andrea Badò, Emanuele Corti Grazzi, Marco Passeri, Chiara Madiai Villani, Pier Luigi Fanetti, Alessandro Delfino.

“Una sinistra ottusa – commenta Toccafondi – si vergogna di manifestare vicinanza nei confronti dei nostri due militari. Così è stato al Quartiere 1 di Firenze, dove la maggioranza ha bocciato una mozione – predisposta dalla Giovane Italia e presentata dal gruppo PdL - che chiedeva l’affissione sulla facciata della sede di uno striscione di solidarietà e ha addirittura respinto la richiesta di esporre la bandiera della Marina militare italiana. Di fronte a questa insensibilità è il PdL a dimostrare che le istituzioni fiorentine non si vergognano di esprimere vicinanza ai marò trattenuti in India. E lo fa esponendo proprio il vessillo della Forza armata a cui appartengono i nostri due militari”, ha concluso il coordinatore cittadino.

 “Sono molto amareggiato - dichiara Andrea Bado consigliere del Popolo della Libertà e proponente della mozione poi bocciata-per quanto accaduto nel corso del Consiglio di Quartiere 1 tenutosi mercoledì sera nel quale la maggioranza ha bocciato il documento con cui chiedevamo l’esposizione di uno striscione raffigurante i due marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone. Già un anno fa la maggioranza in Consiglio comunale disse ‘no’ alla nostra proposta perché il Governo, secondo loro, stava lavorando bene sulla vicenda. Oggi - continua Andrea Badò- quel governo, in oltre un anno, non è riuscito a mobilitare nessuna solidarietà, nessun appoggio, nemmeno una qualsiasi parola in sostegno pronunciata dall’Unione Europea. In nessun contesto internazionale si è alzata una voce a difesa della sovranità italiana e dei suoi Marò. Quel governo con le sue scelte ha ottenuto come unico risultato le dimissioni del Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.  Per tali ragioni auspicavamo da parte della maggioranza un gesto di responsabilità che sfociasse nel parere favorevole alla nostra proposta. A dimostrazione che con il nostro documento volevamo unire e non dividere il  -continua il consigliere Andrea Badò-  al termine del mio intervento ho fatto dono a tutti i consiglieri presenti in aula, del fiocco giallo distintivo di questa battaglia. Inoltre, come si addice ad una forza responsabile abbiamo integrato il nostro documento accettando parte degli emendamenti proposti dal Pd ma ciò non è stato sufficiente”.

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