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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Bandiera con aquila e fascio littorio su sede Cgil: “Fatto gravissimo, roba da anni '20”

A due giorni dal voto, la denuncia del sindacato: “Qualcuno minimizza ma il fascismo c'è ancora. Non ci intimidiranno, le forze democratiche reagiscano”

A due giorni dal voto, una bandiera con un’aquila su un fascio littorio è stata appesa davanti alla sede della Cgil di Camucia nell'Aretino. La denuncia arriva direttamente dalla Cgil Toscana, che ha pubblicato la foto su Facebook.

“Un fatto gravissimo, roba da anni ’20 del Novecento, ma non ci intimidiranno. Le forze democratiche reagiscano, i nostri iscritti sapranno difendere i valori antifascisti al voto alle politiche”, le prime parole di Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, che ricorda anche l'assalto dei neofascisti di Forza Nuova alla sede nazionale del sindacato l'8 ottobre scorso, a Roma.

“Quello che è successo è gravissimo, esprimiamo solidarietà ai compagni e alle compagne della sede. L’ennesima intimidazione fascista che come Cgil riceviamo. Con un salto di qualità, ora si appendono bandiere con aquile su fasci littori, roba da anni ’20 del Novecento. Stavolta spicca anche la tempistica: alla vigilia delle elezioni politiche e a quasi un anno dall’assalto squadrista alla sede della Cgil nazionale a Roma”, prosegue Angelini.

“Il fascismo, purtroppo, c’è. Magari anche in forme diverse rispetto al Ventennio, ma c’è. Ci sono anche simboli che ancora evocano quella disastrosa e tragica esperienza. Noi lo abbiamo sempre denunciato, anche se non manca chi continua a minimizzare e mi domando cos’altro gli serva per capirlo. Di sicuro continueremo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste e non ci faremo intimidire da nulla”, prosegue ancora la segretaria toscana.

“I nostri iscritti e le nostre iscritte - conclude -, sapranno difendere i valori dell’antifascismo, per noi fondamentali, anche nel voto alle elezioni politiche. Invitiamo infine tutte le forze politiche democratiche a reagire, a indignarsi per questo increscioso episodio e a condannarlo fermamente. Le aspettiamo l’8 ottobre a Roma, a un anno dalla devastazione della nostra sede nazionale, dove manifesteremo per dire no a ogni fascismo e per portare in piazza le ragioni del lavoro”.

“La Cgil di Arezzo denuncerà alla magistratura quanto accaduto ma intanto vogliamo riaffermare che non ci lasciamo intimidire e che la Cgil non ha collocato l’antifascismo sullo scaffale della storia. E’ un valore che fa parte della sua identità e, ovviamente, non facciamo finta di non vedere che questo atto si è verificato all’antivigilia del voto del 25 settembre. Questo gesto rafforzerà lo spirito antifascista di tutti gli iscritti al nostro sindacato che domenica andranno al voto”, aggiunge il segretario generale Cgil Arezzo Alessandro Tracchi.

Giani: "Atto vile, no a rigurgiti nazifascisti"

Solidarietà alla Cgil e condanna ferma del "vile e minaccioso" episodio sono arrivate anche dal presidente della Regione
Toscana Eugenio Giani e dall'assessora alla Cultura della memoria, Alessandra Nardini.

"Chi offende e attacca le organizzazioni sindacali, come purtroppo già avvenuto un anno fa con l'assalto alla sede nazionale dello stesso sindacato, offende e attacca le libertà fondamentali e la Costituzione, nata dalla Resistenza e
dall'antifascismo", commentano Giani e Nardini.

Il gesto, aggiungono, "è ancora più intimidatorio perché avviene alla vigilia del voto per le elezioni politiche, massima espressione di democrazia e di conquiste dopo la dittatura feroce del ventennio".

La scelta di inserire nello statuto regionale un preciso richiamo alle radici antifasciste della Toscana, sottolineano il
governatore e l'assessora, "impegna a continuare a sostenere ed implementare tutte le azioni per difendere, valorizzare e promuovere la cultura della memoria e per affermare una società diversa, che non dimentica e che costruisce più libertà, più inclusione, più democrazia".

Il presidente della Regione e l'assessora chiedono, dunque, alle autorità competenti di fare chiarezza al più presto e ribadiscono: "In Toscana non c'è spazio per rigurgiti nazifascisti".

Fossi: "Proteggeremo i nostri valori"

"La Toscana è e resterà sempre antifascista. Non ci piegheremo alle minacce, proteggeremo i nostri valori sempre". Così Emiliano Fossi, candidato alla Camera per il centrosinistra, in quota Pd, nel collegio uninominale di Scandicci, commenta l'accaduto.

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