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A Firenze arriva la stangata su Rc auto e rifiuti: 9 milioni di tasse

Come annunciato la Città metropolitana alza l'Rc auto al 16%: un più 5,5% visto che l'imposta era ferma al 10,5%. La Tia passerà dal 3 al 5%. Nel pacchetto il 'salva Arval': al colosso dell'autonoleggio, pena la fuga a Trento, l'Rc auto scende al 9%

Dopo il taglio del Governo alle Città metropolitane, che per Firenze significa 21,8 milioni di euro in meno di trasferimenti (erano 26, poi sono stati ridotti a 21,8), come annunciato l’ex Provincia alza Rc auto al 16%: 5,5 punti in percentuale in più, visto che l’imposta dal marzo 2014 era ferma al 10,5%, più bassa di due punti dell’aliquota base (12,5%).

Tradotto: sette milioni in più in cassa nel 2015, per una previsione complessiva sulla Rc auto sui 45,4 milioni di euro, 16 milioni nel 2016. La manovra è stata annunciata durante il Consiglio metropolitano dedicato all’adozione dello scema sul bilancio preventivo 2015 dell’Ente. Una logica a cui non si è sottratta neppure Tia che passa dal 3 al 5% con un gettito complessivo di 7,5 milioni di euro, a fronte dei 5 e mezzo del 2014. E’ il taglio da 21,8 milioni che, spiegano da Palazzo Medici Riccardi, “obbliga la città metropolitana ad utilizzare tutta la propria capacità fiscale”, quindi “all’allineamento con il dato nazionale applicato in tutte le province italiane”. E’ il taglio da 21,8 milioni che, spiegano da Palazzo Medici Riccardi, “obbliga la città metropolitana ad utilizzare tutta la propria capacità fiscale”. La somma tra Rc autoe Tia che, in sostanza, nel 2015 porterà un maggiore introito di 9 milioni di euro, circa 18-20 nel 2016.

“Ci allineiamo- dice il sindaco Dario Nardella a margine del Consiglio- con il resto dell’Italia: Pisa, Lucca, Siena, Milano, Bologna, Napoli. Il che ci garantirà n piano di investimenti su 273 milioni di euro su strade e scuole. Abbiamo preferito fare questa scelta”. La manovra sull’Rc auto, tuttavia, è composta in due tempi: per il tutto il settore noleggio l’aliquota infatti decresce di 1.5 punti di percentuale passando dal 10,5% al 9%. Una rimodulazione verso il basso dettata dal lodo ‘salva Arval’, un colosso nel noleggio auto che fa base a nel Comune di Scandicci. “Si tratta- sottolinea Nardella in aula- di una situazione che si trascina da anni arrivata ad un punto di non ritorno”.

MANOVRA SALVA ARVAL – Una lunga vicenda su cui pende una spada di Damocle che sintetizza lo stesso sindaco: “Sappiamo bene che Arval in assenza del rispetto del famoso accordo siglato a suo tempo tra la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, il Comune di Scandicci e che noi ereditiamo, l’azienda si trasferirà nella provincia di Trento” dove “di fatto sull’Rc auto si pratica un dumping competitivo”. La traduzione di questa evenienza sta nei numeri: “andrebbero a casa centinaia di persone, visto che Arval conta circa 500 lavoratori” e “verrebbe meno un gettito annuale tra Rc auto e Ipt da circa 13 milioni di euro”. Una situazione, continua il sindaco, “che non possiamo permetterci” perché “si aprirebbe un dramma sociale e di bilancio irrisolvibile”.

REAZIONI – Lanciata la proposta è partita la ‘sassaiola’ di commenti contro Nardella e il Pd, visto che il Consiglio metropolitano è marcatamente di stampo ‘dem’. Un coro di no inaugurato da Cgil, Cisl e Uil: “Non possiamo accettare che ancora una volta si aggiungano tasse locali a quelle nazionali, disattendendo una precisa norma di legge, quella sul federalismo fiscale, che prevede la ‘sostituzione’ fra imposte locali e nazionali e non la somma di tasse a tasse”. E ancora: “E’ inaccettabile che per coprire il taglio dei trasferimenti da parte dello Stato si aumentino ancora le tasse locali, pagate per oltre il 90% da lavoratori dipendenti e pensionati”. Ai confederali, inoltre, non piacciono le ragioni dello Stato “che deve far quadrare i conti”, né degli enti locali “che devono erogare i servizi”.

E dopo i sindacati la politica, in ordine sparso, dalla sinistra estrema, passando per il civismo fino ad arrivare a Forza Italia. Con Ordine, Tommaso Grassi, capogruppo Sel-Prc: “Il sindaco Nardella preferisce alzare le tasse in silenzio dichiarando che non c'è altra soluzione senza accennare alcuna critica di fronte ad un Governo nazionale che pensa solo a ridurre i trasferimenti agli enti locali e di imporre tagli insostenibili ai servizi alla cittadinanza”. Cristina Scaletti, ‘La Firenze viva’: “E’ l’ennesima presa in giro. La Provincia, che stando alle promesse doveva essere sciolta e superata, ha in verità soltanto cambiato nome ma ha mantenuto le vecchie abitudini: scaricare sui cittadini il peso di costi e sprechi”. Il forzista Marco Stella, vicepresidente della Regione Toscana: “Purtroppo, ancora una volta, la sinistra al governo, a Roma come a Firenze, non riesce a uscire dalla logica del 'tassa e spendi', che colpisce indiscriminatamente i cittadini. Faremo opposizione in tutte le sedi e chiediamo al sindaco Nardella di riconsiderare la decisione”.

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