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Peretola, Enac chiede la pista più lunga. Rossi "2000 metri o non sarà"

Il presidente della Regione puntualizza sulla pista dell'aeroporto "O sarà di 2000 metri o non sarà; come d'altra parte avevamo concordato con Enac la quale ci aveva pure scritto che quella lunghezza andava bene"

La holding tra gli aeroporti di Firenze e Pisa rischia di non decollare. Anzi, forse di rimanere  confinata all’interno hangar degli scali toscani della politica. Infatti sulla stampa cittadina si riporta quella che sembra d’essere una battuta d’arresto, pesantissima, per la variante al Pit. Enac chiederebbe  l’estensione della pista dell’Amerigo Vespucci a 2480 metri rispetto a quanto detto fino ad adesso: duemila. Quattrocento ottanta metri in più - 240 metri di fasce di sicurezza non asfaltate in testa e coda - che l’Ente nazionale aviazione civile riterrebbe necessari per poter attuare le intenzioni di Adf: far atterrare gli aerei a medio raggio, airbus 320 e 321.  Non un diktat ma un’indicazione messa nera su bianco dai tecnici Enac, firmata dal direttore Alessandro Cardi, inviata al Consiglio regionale della Toscana.

HOLDING - Il problema dell’allungamento della pista di Peretola indispone, oltre che i comuni della Piana fiorentina e Prato, già in lotta da tempo contro la 'parallela', anche Pisa. Infatti all’ombra della Torre si teme che l’estensione della pista possa far cambiare il bacino commerciale e di utenza di Firenze. Il Vespucci potrebbe diventare disponile anche ad accogliere le tratte a lungo raggio andando, per questo, più che a integrarsi ad accavallarsi con Pisa.

Il presidente della Regione Enrico Rossi, già in mattina, ha messo le cose in chiaro via Facebook: “Leggo che si vuole allungare ancora, oltre i due chilometri previsti dalla variante urbanistica, la pista aereoportuale di Firenze, contraddicendo gli impegni presi e stravolgendo l' equilibrio ambientale sull' area e quello di mercato con Pisa. Insomma, provano a forzare un equilibrio che con tanto impegno e serietà abbiamo raggiunto. Una volta ho detto che se non si fossero rispettati i vincoli posti dalla Regione c' era il rischio che nell' area aereoportuale si sarebbe finito col seminarci le patate. La frase sembrò a taluni eccessiva e un po' pedestre.  Così ora, fresco di una rilettura, avviso in latino i naviganti: ‘quos perdere vult, Deus dementat’. La pista dell' aeroporto o sarà di 2000 metri o non sarà; come d'altra parte avevamo concordato con Enac la quale ci aveva pure scritto che quella lunghezza andava bene.”

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