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Sabato, 27 Aprile 2024
Mal’aria 2024

Qualità dell’aria, a Firenze preoccupa il biossido di azoto

Anche il capoluogo toscano “fuorilegge” per gli obiettivi da raggiungere nel 2030

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Sono state 18 le città italiane “fuorilegge” per aver sforato i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo) sebbene in calo rispetto alle 31 del 2022, tuttavia se il 2030 fosse già qui, il 69% risulterebbe fuorilegge per il Pm 10, il Pm 2.5 e No2. Inclusa Firenze, che è tra le realtà con i livelli più alti proprio per il biossido di azoto (29 microgrammi per metro cubo), l’unico inquinante in calo negli ultimo cinque anni. È quanto emerge dal rapporto  Mal’aria 2024 di Legambiente.

Per quanto riguarda il capoluogo toscano restano invece invariati sul 2022 i dati riguardanti Pm 10 e Pm 2.5 (rispettivamente 24 e 13 µg/mc): se entrasse adesso in vigore la Direttiva europea sulla qualità dell’aria, però, oggi Firenze sarebbe fuorilegge per tutti i parametri (20 per Pm 10 e No2, 10 per Pm 2.5).

“Ancora una volta l'obiettivo di avere un'aria pulita nei centri urbani italiani rimane un miraggio, come dimostra la fotografia scattata dal nostro rapporto Mal'Aria di città - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - Continuiamo a registrare ancora forti e ingiustificati ritardi nel promuovere soluzioni trasversali. Serve quindi un cambiamento radicale, attuando misure strutturali ed integrate, capaci di impattare efficacemente sulle diverse fonti di smog, dal riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura e la zootecnia fino alla mobilità, dove le misure di riduzione del traffico e dell’inquinamento possono ben conciliarsi con una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, come dimostra l'importante intervento della città a 30km/h di Bologna voluto dal sindaco Matteo Lepore e dall'amministrazione comunale. Un intervento già realizzato in diverse città europee che chiediamo sia sempre più diffuso anche in quelle italiane”.

A livello locale, invece, si registra la soddisfazione di Europa Verde: “I dati confermano quanto di buono è stato fatto a Firenze negli ultimi anni. È chiaro però che si può e si deve fare meglio, anche per soddisfare i limiti più stringenti che arriveranno nei prossimi anni - commentano da Europa Verde con Egidio Raimondi e Sandra Giorgetti - Apprezziamo, tra le ultime cose, l'accelerazione sulle 'zone 30'  e l'ampliamento della rete ciclabile. Nella prossima consiliatura ci impegneremo affinché ci sia un sempre maggior utilizzo del  car pooling, un coordinamento tra mobility manager della città metropolitana,  l'introduzione di questa figura anche nei plessi scolastici.  Tanto c'è da fare anche nel settore del car sharing, innanzitutto cercando di capire quali siano le motivazioni per cui non riscuote successo come nelle altre città”.  Inoltre, aggiungono, “c’è da avviare l'utilizzo dello scudo verde, anche per scoraggiare il più possibile l'uso dei mezzi privati. E naturalmente  puntare su mobilità elettrica, ciclabile ed elementare, anche attraverso operazioni tese ad una crescita della cultura di una mobilità sostenibile”.

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