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Sabato, 27 Aprile 2024
Il report

A Firenze ancora troppe auto private, più di una ogni due abitanti

I dati di Legambiente: nel capoluogo numeri migliori rispetto al resto della Toscana

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Firenze bocciata per l’uso del trasporto privato, con un tasso di auto di proprietà di 550 veicoli ogni 1000 abitanti, più di una ogni due persone.  E tuttavia se allarghiamo lo sguardo alla Toscana, il bicchiere del capoluogo è mezzo pieno, perché il dato regionale è di 719 vetture ogni 1000 abitanti, in continua crescita secondo i tassi di motorizzazione al 2022, superiore a quello medio nazionale, 666.  Numeri poco confortanti, circa il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna che implica pesanti conseguenze per l’inquinamento atmosferico. È quanto emerge dal report ‘Pendolaria- Speciale Aree Urbane’ di Legambiente.

A riscattare Firenze, però, è la linea tramviaria che la rende “positivamente in controtendenza rispetto alla staticità nazionale e regionale sulle infrastrutture per la mobilità urbana su ferro - dichiara Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile Legambiente Toscana - Negli altri capoluoghi toscani mancano investimenti in tal senso, e in alcuni casi si continuano a progettare infrastrutture stradali obsolete e dannose come gli assi viari a Lucca. Ancora troppo alto a Firenze e in gran parte della regione, il dato sul numero di auto in circolazione per abitante. Le città toscane dovrebbero avere più cura della mobilità pedonale e ciclabile e della mobilità elettrica condivisa, redistribuendo progressivamente lo spazio urbano, e ridurre la domanda di mobilità  avendo come obiettivo il modello policentrico di città 15 minuti”.

Sempre in merito al trasporto su ferro regionale, Legambiente evidenzia come il servizio, specialmente su linee cruciali come Firenze-Prato-Pistoia e Firenze-Livorno-Lucca “dovrebbe essere potenziato migliorando il servizio lungo le linee esistenti, attraverso investimenti in tecnologie, alcuni interventi di raddoppio dei binari e magari la possibilità di utilizzare le nuove linee ad alta velocità anche per alcuni convogli pendolari, realizzando nuove stazioni”.

Nel report, invece, l’associazione ambientalista denuncia l’inadeguatezza della legge di bilancio 2024 per rispondere alla sfida della mobilità del futuro. “Per la prima volta dal 2017, non sono previsti fondi né per il trasporto rapido di massa (il cui fondo è stato definanziato) né per la ciclabilità e la mobilità dolce, né per il rifinanziamento del fondo destinato alla copertura del caro materiali per i progetti finanziati e neanche per il fondo di progettazione”.

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