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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia Campi Bisenzio

Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: cinque rinvii a giudizio per Mondo Convenienza

Si Cobas: “Tra loro anche socio di maggioranza di Rl2, urgente cambiare sistema”. Ansi: “Nessuna associata coinvolta”

Diritti dei lavoratori violati per accorciare tempi e costi di consegna. Rinvio a giudizio con le accuse di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro per i vertici di Mondo Convenienza, a partire dalla presidente della holding Mara Cozzolino, con prima udienza fissata a gennaio. I fatti contestati riguardano il magazzino di Calderara di Reno, con Città metropolitana di Bologna e Comune, oltre alla Cgil, che si sono costituiti parte civile, ma le accuse, dai turni massacranti alle violazioni in tema di sicurezza sul lavoro, sono quelle lanciate dai sindacati in altre realtà, a partire da Campi Bisenzio. 

Mondo Convenienza però si è chiamata fuori, di fatto scaricando sulle ditte che allora avevano gli appalti, sottolineando che “non interviene in alcun modo nella gestione dei dipendenti dei propri fornitori, con i quali opera in piena conformità alla normativa vigente e alle regole previste dal proprio codice etico, rinnovando periodicamente le verifiche e i controlli nei loro confronti”. Anche Ansi (Associazione nazionale servizi integrati)  precisa che “nessuna delle società associate che attualmente svolgono il servizio di consegna e montaggio di mobili per Mondo Convenienza è coinvolta nel processo. Inoltre, a seguito di un confronto con Mondo Convenienza, Ansi è convinta che la committenza dimostrerà la propria totale estraneità ai fatti”.

Ma tra le cinque persone rinviate a giudizio, ribattono i Si Cobas, “c’è anche Iakab Beniamin, socio di maggioranza con il 95% delle quote societarie della Rl2 Srl, società a cui è attualmente affidato l'appalto del magazzino di Campi Bisenzio - scrivono in una nota - Stessi personaggi, stesso sfruttamento, stessi orari di lavoro infiniti, stessa assenza di condizioni di sicurezza, stesse paghe da fame. L'unica cosa che è cambiata sono i nomi delle società che gestiscono gli appalti destinate, come da copione, a nascere e a morire nel giro di un paio di anni”.

Il presidio

In via Gattinella intanto lo sciopero con presidio di facchini, montatori e autisti è arrivato al 149esimo giorno, in attesa di novità per quanto riguarda sia le problematiche locali, il ritiro dei licenziamenti e l’inserimento di un marcatempo, che nazionali. Dal primo ottobre è stato infatti eliminato il regolamento aziendale con l’applicazione del contratto multiservizi, ma i tempi per il passaggio a quello della logistica, se avverrà, sono ancora incerti.  “Dopo i grandi annunci e i grandi ottimismi, è passato un mese senza che ai lavoratori in sciopero arrivasse alcuna notizia da questi tavoli, dai quali sono esclusi. Non si sa se la trattativa sta continuando (Ansi parla di dialogo costruttivo con le sigle sindacali che continua, a beneficio dei lavoratori e di tutto il comparto, senza indicare però date, ndr) non se ne conosce il calendario, non si ha alcuna notizia né tanto meno verbali dell'esito degli incontri già avvenuti. I lavoratori in sciopero chiedono garanzie sul passaggio al nuovo contratto e la fine dello sfruttamento. Non è un capriccio. È una sacrosanta e urgente richiesta. Alla Cgil, con cui stiamo condividendo il tavolo in Regione Toscana, chiediamo maggiore trasparenza sulla trattativa aperta a livello nazionale. Trasparenza e coerenza con gli obiettivi condivisi a livello territoriale”.
 

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