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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia Sesto Fiorentino

Sesto Fiorentino: Richard Ginori dichiarata fallita dal tribunale

La Richard Ginori è stata dichiarata fallita. La decisione è stata depositata dai giudici chiamati a pronunciarsi sull'ammissibilità o meno dell'azienda al concordato preventivo

C’era grande attesa questa mattina per la sentenza del Tribunale di Firenze sul futuro della Richard Ginori. Dal pronunciamento dei giudici sull’ammissibilità dell’azienda al concordato preventivo passava il futuro della storica ditta di sesto Fiorentino. Pronto il nuovo acquirente, la cordata americana Lenox – Apulum, ritirate la stragrande maggioranza delle istanze di fallimento presentate dai creditori. Tutto bene e percorso spedito fino a questa mattina, quando i giudici hanno dichiarato fallita la Ginori. Progetto di rilancio respinto, soffocata la speranza dei lavoratori, un po’ come un urlo arenato e stroncato in gola.

“È una situazione allucinante e paradossale, oggi era tutto predisposto perché' i lavoratori rientrassero in fabbrica”, ha detto Giovanni Nencini, esponente dei Cobas Ginori. “Una decisione – ha continuato – che induce a pensare male, a pensare che dietro questo fallimento ci siano dei giochi particolari”. Una decisione presa, ha osservato il sindacalista, malgrado lo schema di concordato predisposto dal collegio dei liquidatori avesse “assegnato Ginori a due società importanti pronte a investire immediatamente, e già con decine di milioni di euro di ordini pronti da evadere”. Secondo Nencini “sono sbigottiti sia i rappresentanti di Lenox che quelli di Apulum, non si aspettavano una decisione del genere”. L'esponente dei Cobas ha criticato il comportamento di Filippo Pasquini, creditore privilegiato, unico a non aver ritirato l'istanza di fallimento presentata: “Si è ostinato fino alla fine a non ritirare l’istanza - ha detto Nencini - andando contro i suoi stessi interessi, e questo induce a pensare che evidentemente qualcuno fino alla fine ha giocato e spinto per il fallimento della Ginori”.

Una volta arrivati in piazza Duomo una delegazione di lavoratori è stata ricevuta da Ledo Gori, funzionario della Regione Toscana. “Gori – ha sottolineato Nencini alla fine dell’incontro – ha espresso la massima solidarietà e si è impegnato fin da subito ad organizzarci in tempi brevi un incontro con Rossi e Simoncini”. Un faccia a faccia che a quanto pare si svolgerà già domani mattina alle ore 9:00.

OCCUPAZIONE – Finito l’incontro in Palazzo Sacrati i lavoratori si sono subito diretti a Sesto Fiorentino per occupare lo stabilimento. “Siamo decisi – ha concluso Nencini – ad andare in fabbrica ed occuparla finché non ci saranno sviluppi positivi”. Dai Cobas critiche a Cgil, Cisl e Uil “che stamani non hanno partecipato al nostro presidio. Paradossalmente – spiegano – a sostenerci erano invece presenti i lavoratori della Gkn con la Rsu che riunisce anche i sindacati confederali, per esprimere solidarietà e sostegno alla nostra vertenza. Questo è significativo”.

La protesta dei lavoratori Cobas della Richard Ginori

GIANASSI – Pochi minuti dopo la sentenza anche il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, ha espresso tutto la propria amarezza: “A quanto pare il Tribunale di Firenze non ha ritenuto credibile il piano di salvataggio presentato dal collegio dei liquidatori. Per il momento non possiamo far altro che esprimere lo sconcerto per il rischio sempre più concreto della perdita della prestigiosa manifattura Ginori di Sesto Fiorentino e la preoccupazione per la sorte delle centinaia di famiglie dei dipendenti ai quali continuo a manifestare solidarietà e spirito di collaborazione”. “Nei prossimi giorni - ha aggiunto - sapremo quali saranno le conseguenze immediate del provvedimento del Tribunale di Firenze sulle ipotesi di acquisto della società e sulla possibilità d’intervento dello Stato attraverso la Legge Guttuso”.

PD – “La decisione di oggi lascia tutti stupiti e attoniti e rischia di vanificare tutti gli sforzi messi a punto in questi mesi per garantire il futuro della manifattura nel nostro territorio”. Lo hanno dichiarato in una nota il segretario del Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci e la segretaria del Pd di Sesto Fiorentino Camilla Sanquerin, dopo che stamani il Tribunale di Firenze ha dichiarato fallita la Richard Ginori. “Restiamo in attesa – hanno aggiunto – di vedere le effettive conseguenze di questa scelta, ma di certo non nascondiamo grande preoccupazione per la sorte dei dipendenti e delle loro famiglie, a cui va tutta la solidarietà e la vicinanza del Pd, da sempre in prima linea, insieme all'amministrazione e alle istituzioni, per tenere alta l'attenzione intorno alla vicenda”. I due esponenti del Pd sono “convinti che una storia lunghissima e prestigiosa, come quella della Richard Ginori vada salvaguardata, per evitare una spaventosa crisi occupazionale e la perdita di un patrimonio artistico e produttivo di rilevanza internazionale e con tutte le caratteristiche per competere sul mercato globale”.

NARDELLA – Ed in serata anche il vicesindaco di Firenze, Dario Nardella, ha espresso “grande preoccupazione” per il fallimento della Ginori. “Siamo vicini ai lavoratori – ha sottolineato Nardella – e pronti a fare la nostra parte per tutelare loro anche se la fabbrica non risiede nel nostro territorio comunale. Firenze ha il dovere di difendere un'azienda con un marchio storico e prestigioso e una storia che le appartiene fin dalle sue origini”.

Giovanni Nencini dei Cobas

Le parole di Marco Giorgini dei Cobas

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