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Lunedì, 29 Aprile 2024
Brividi sulla pelle

Filiera del lusso in affanno: calano imprese e ordini, aumenta la cassa integrazione

In difficoltà il comparto della pelletteria anche in Valdarno e Valdisieve e le previsioni per il 2024 non sono buone

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Calano le imprese (-34% in dodici anni, dato in controtendenza rispetto al resto della provincia fiorentina), diminuiscono gli ordini, mentre la cassa integrazione cresce a ritmo sostenuto. Filiera del lusso e comparto della pelletteria in affanno anche in Valdarno e Valdiseive, come emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio Cna. 

Le ragioni della crisi

“Conflitti armati, tensioni tra Cina e Stati Uniti, una produzione eccessiva negli anni passati, possibili cambiamenti nei gusti dei consumatori, le nuove regole europee sulle filiere e la conseguente diversificazione degli investimenti adottata dai grandi marchi a favore di regioni d'Italia con vantaggi fiscali rispetto alla Toscana. Sono tutte possibili concause delle difficoltà che il comparto della pelletteria del lusso, un pilastro della nostra economia, sta affrontando”, spiega Simone Balducci, presidente dei pellettieri di Cna. 

I numeri del settore

Un settore in difficoltà che, come spiega Elena Bardi, coordinatrice dell’Osservatorio sulla pelletteria dell’associazione, contava a fine 2023 126 imprese artigiane attive (nello stesso arco temporale nella Metrocittà sono invece aumentate di circa l’8%), prevalentemente contoterziste (le aziende sono al 52% in conto terzi, al 20% miste e al 28% in conto proprio), impiega 861 addetti (circa il 9% del settore dell’intera provincia) per quasi il 52% donne. 

Analizzando nello specifico i territori, la Valdisieve conta 70 imprese artigiane attive e sembra aver accusato maggiori difficoltà negli ultimi 12 anni registrando una diminuzione di imprese di quasi il 46% rispetto al -10% circa registrato invece dal Valdarno Fiorentino, dove le aziende sono 56. La situazione ha ovviamente pesanti ripercussioni economiche e sociali per l’intera area, basti pensare alla cassa integrazione dell’artigianato che, nella Città Metropolitana di Firenze (ad oggi non sono disponibili i dati disaggregati su Valdarno Valdisieve), da gennaio a dicembre 2023, è quasi raddoppiata, passando da 32 aziende e 351 lavoratori coinvolti a, rispettivamente, 60 e 642 (dati Ebret, Ente bilaterale dell’artigianato toscano).

Le prospettive per il 2024

In base all’indagine campionaria condotta da Cna, il quadro per il 2024 appare tutt’altro che roseo: alla previsione di riduzione degli ordini si affiancano infatti altri problemi, come le nuove richieste dei brand che vogliono interfacciarsi con contoterzisti che abbiano un’organizzazione aziendale pari alla loro, in grado cioè di soddisfare ciò che è loro richiesto dalle leggi europee votate alla buona gestione, come i requisiti Esg. Un set di adempimenti che richiede tempo, personale apposito e spese da parte di aziende che continuano però a non essere giustamente remunerate.

Cna Federmoda Toscana ha presentato un apposito studio, realizzato da Università degli studi di Firenze, che ha calcolato il prezzo che dovrebbe essere riconosciuto per coprire non solo il costo strettamente necessario per la manifattura, ma anche per garantire un margine adeguato agli investimenti. Si tratta di 0,59 euro/minuto per le imprese di piccole/medie dimensioni.

“Nonostante siano trascorsi più dodici mesi dalla sua presentazione, questo continua ad incontrare difficoltà nell’essere accolto, esaminato e dibattuto dalle parti coinvolte. Non solo in pubblico, ma anche in contesti riservati e nelle sedi appropriate. La conseguenza? Una incomprensibile miopia nelle remunerazioni delle façon della filiera, proprio nel momento che più richiede investimenti da parte delle aziende subfornitrici” dice Balducci che però non fa sconti al settore: dalla mancata programmazione negli anni ai bassi investimenti fatti in certificazioni, licenze, brevetti, rinnovabili e welfare che costituiscono, rivela l’Osservatorio Cna, dallo 0 al 2,2% del totale di investimenti effettuati)

“Il settore della pelletteria, così storico e strategico per il nostro territorio, ha bisogno di azioni concrete di sostegno e tutela che ne sconfiggano lo stallo e ne favoriscano invece la crescita, tutelandone il valore - sottolinea ancora Pelli - È indispensabile un impegno politico volto a promuovere interventi mirati che possano centrare questi obiettivi garantendo al comparto una sostenibilità a lungo termine. Un tema che i candidati sindaco dovrebbero inserire ai primi posti nella loro agenda”.

Di tutto questo si parlerà oggi, 16 aprile, alle 17.30 nella sede di Pontassieve della Cna: oltre a Balducci e Pelli parteciperanno anche Filippo Pratesi, assessore Attività produttive di Pontassieve e Gianluca Volpi, direttore Ebret.

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