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Lunedì, 29 Aprile 2024
Sciopero nazionale

La sanità incrocia le braccia e scende nuovamente in piazza

Pronto soccorso intasati, lunghe liste di attesa e carenza di personale: lunedì presidio davanti alla sede della giunta regionale

Nuovo sciopero nazionale della sanità che in Toscana avrà come epicentro Firenze. con presidio lunedì in piazza Duomo, davanti alla sede della giunta regionale, dalle 9,30 alle ore 11,30. Un’agitazione di 24 ore promossa da Cisl Medici, Aaroi-Emac, Fassid (Federazione Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) e Fvm, che riguarda medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari. Nell’occasione, spiegano, “saranno bloccate tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare”.

Una protesta in difesa del servizio sanitario nazionale e per sensibilizzare i cittadini sui problemi che riguardano la Toscana , come afferma Giuseppe Celona, segretario generale regionale Cisl Medici, ovvero intasamento dei pronto soccorso, lunghe liste d’attesa e carenza di personale sanitario, acuita tra dalla necessità di un’efficace razionalizzazione delle reti ospedaliere.

“Manovra che danneggia il sistema sanitario nazionale”

Con lo sciopero, sottolineano Cisl Medici, Aaroi-Emac, Fassid e Fvm, si dà seguito “allo stato di mobilitazione e alla sequenza delle numerose iniziative di protesta finora adottate, più che mai necessarie, per opporci ad una manovra che va a danno del servizio sanitario pubblico, non risponde alle esigenze del personale sanitario, strizza l’occhio al privato e, cosa più grave di tutte, non riduce le liste d’attesa e non tutela la salute dei cittadini”.

“Difendere il servizio sanitario nazionale – aggiungono le quattro sigle - ha per noi un valore morale oltre che politico, per evitare che un patrimonio fondamentale della nostra società e del nostro welfare possa essere abbandonato a una politica incapace e piegata a interessi di mercato. I nostri appelli sono inascoltati da tempo. Non ci resta che fermarci. Per le feste c’è tempo”.

Camici bianchi in sciopero

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