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Musicoterapia

“Sanremo” nelle Rsa: gli anziani ospiti diventano cantanti e si sfidano

Compongono i testi e suonano gli strumenti: in estate la proclamazione dei vincitori

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Gli anziani di quattro Rsa compongono canzoni per parlare della loro vita o, semplicemente, per allietare le loro giornate e superare momenti difficili e fragilità. Cercano le parole, trovano rime, intonano motivetti, suonano gli strumenti musicali, coordinati nel lavoro da animatori, educatori, musicisti e musicoterapisti che operano in queste strutture. E in estate, come se fosse una sorta di Festival di Sanremo delle residenze sanitarie assistenziali, ci sarà anche la proclamazione delle canzoni che sono risultate più gradite. 

È il progetto “Pensieri e Memorie in Canto”, ideato dall’animatore e musicista Nicola Corti all’interno dell’Rsa San Giuseppe del Consorzio Zenit e che coinvolge anche le strutture Gignoro, Paolo VI e Delfino, oltre che ill Centro di salute mentale del Quartiere 2 e l’Rsp  Madre Fernanda.

Il progetto si è sviluppato a partire da iniziative di musicoterapia per pazienti psichiatrici nel quale si cantavano canzoni famose. “Da subito però fu evidente – spiega Corti – che potevamo andare oltre, così insieme a Paolo Pizziolo decidemmo di provare a far comporre le canzoni direttamente ai pazienti, e abbiamo realizzato che in questo modo erano molto più coinvolti e interessati, riuscivano a trasmettere le loro emozioni più profonde trasformandole in canzoni molto poetiche”.

I testi composti dagli anziani sono simpatici, a volte dolorosi. Tra le canzoni c’è “Cha cha cha del gelato” scritto da Luciana, innamorata del gelato, la “La solitudine”, che non è quella composta da Laura Pausini ma da una signora anziana di nome Vittoria. C’è poi “Il valzer della gente ricca” e altre ancora. Ad accompagnare le canzoni c’è spesso il coro Liete dissonanze (progetto più che ventennale in seno al Centro di salute mentale del Quartiere 2 composto oltre che da Nicola Corti (chitarrista e cantante) da Paolo Pizziolo, musicoterapista, bassista e cantante; Alessandro Garsia, educatore e chitarrista; Martina Rodolfi e Annalisa Fubiani, infermiera, coordinatrice e cantante. 

“Nel comporre queste canzoni gli ospiti delle nostre Rsa sperimentano nuove modalità di stare insieme formando una nuova famiglia con gli operatori, i volontari, i musicoterapeuti e gli altri ospiti - dice Valentina Blandi, direttrice del Consorzio Zenit – Con le loro parole e le loro musiche gli anziani ci mandano un messaggio molto importante, quello secondo cui la fragilità non ci deve spaventare, ma deve essere accolta come parte delle nostre vite, l’importante è riuscire a saperla vivere nel modo più giusto, con l’intento di gestire e arginare il dolore attraverso la sensibilità della comunità che sta attorno alle persone più vulnerabili”. 

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