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Rinvio dell'apertura, le proteste dei ragazzi: "La Dad non è scuola, pretendiamo il rientro" / FOTO

Costanza Margiotta (Priorità alla Scuola): "Scuole ormai chiuse da un anno, il governo ha fallito. Rischiamo un nuovo analfabetismo"

'La Dad non è scuola, la scuola è la scuola', 'Pretendiamo il rientro in sicurezza, no Dad'. Il messaggio, apparso su alcuni degli striscioni tenuti dai ragazzi questa mattina di fronte al liceo ginnasio Galileo di via Martelli, è piuttosto chiaro.

"Siamo stufi e stanchi, non ne possiamo più. Al di là delle parole, nei fatti siamo sempre considerati l'ultima ruota del carro", dicono studenti e studentesse. Questa mattina, come già successo spesso nei mesi scorsi, si sono ritrovati di fronte a scuola per organizzare, sfidando il freddo del primo mattino, lezioni in presenza, muniti di libri, pc portatili e quant'altro.

La protesta, avvenuta anche di fronte ad altre scuole fiorentine ed in tutta Italia, era organizzata dal comitato Priorità alla Scuola, dopo l'ennesimo rinvio dell'apertura delle superiori - infanzia, elementari e medie sono invece ripartite - previsto da tempo per oggi 7 gennaio e slittato a lunedì 11 (diverse Regioni hanno già annunciato che riapriranno ancora dopo, anche a fine mese).

"Siamo qui a denunciare il fallimento del governo nella riorganizzazione della riapertura della scuola, a quasi un anno dalle prime chiusure", attacca la portavoce nazionale del movimento Costanza Margiotta. 

"La scuola viene messa all'ultimo posto e condannata come causa del contagio, ancora prima di averla in realtà mai veramente riaperta", prosegue Margiotta.

Su questo, le opinioni divergono. C'è chi teme che le scuole possano essere luogo di contagio ma molti sottolineano invece come le scuole siano luoghi controllati e sicuri e come semmai - è stato sotto gli occhi di tutti - nel periodo di riapertura il problema sia stato quello del trasporto pubblico, sulla cui organizzazione gravano certamente responsabilità politiche (nel perenne gioco dello scaricabarile tra i vari livelli di amministrazione).

Lo screening a tappeto effettuato sulle prime medie fiorentine del resto ha mostrato solo 3 ragazzini positivi al coronavirus su 3mila: 1 caso su mille (anche se, è il caso di dirlo, la vita di un 11enne non è quella di un adolescente).

"La scuola è finita in un gioco politico e su di essa  si gioca una crisi di sistema e una crisi di governo", allarga il ragionamento Margiotta.

"Il governo - prosegue la leader di Priorità alla Scuola -, è finito prigioniero delle Regioni e non è più in grado di assicurare un'istruzione uniforme sul territorio nazionale. Anche Regioni pronte a ripartire come la Toscana si sono piegate per motivi politici alle scelte del governo. Lo pagheremo caro perché storicamente l'analfabetismo è stato efficacemente combattuto quando l'istruzione è stata governata a livello centrale e ora il concreto rischio è che l'analfabetismo torni in varie parti d'Italia".

"La Toscana era pronta. Ma  in altre Regioni l'idea era di rinviare e quindi ho accettoato la scelta di Conte, equilibrata e con la logica di recuperare maggiore uniformità nazionale", rivendica per parte sua il presidente Giani, che era senza dubbio tra i più 'aperturisti'.

Il comitato chiede infine un sistema di screening per tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori, al rientro a scuola e continuato nel tempo.

"Solo così potremo monitorare costantemente la situazione e nel caso - conclude Margiotta -, intervenire con provvedimenti mirati, come la messa in quarantena di una classe". Le superiori dovrebbero finalmente tornare in presenza, al 50%, lunedì prossimo, 11 gennaio. A meno, naturalmente, di nuove decisioni.

FOTO - Scuole superiori: proteste contro il rinvio della riapertura

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