Scuola, la protesta dei presidi toscani: "Il Governo riapra il tavolo della trattativa"

Presidio dei dirigenti scolastici a Firenze, sotto la sede della prefettura in via Cavour. Un'iniziativa, organizzata da Flc Cgil Toscana, Cisl scuola, Anp. "Abbiamo riaffermato le ragioni di una protesta che va avanti da un po' di tempo: stiamo parlando di un profilo particolare, di importanza strategica per il Paese. Le condizioni di lavoro dei Dirigenti Scolastici- sottolinea il segretario generale di Flc Cgil Toscana, Alessandro Rapezzi- stanno peggiorando: le scuole vengono accorpate e crescono quelle a reggenza, le responsabilità aumentano, è in essere il rifacimento del Concorso del 2011 non ancora concluso". Durante il presidio gli ex presidi hanno posto l'accento sul fatto che alcuni dirigenti dovranno "inoltre rendere tra i 5 e i 7mila euro, con alleggerimenti mensili in busta paga da 300 euro circa, per via della decisione del ministero delle Finanze di bloccare la redistribuzione delle Ria (Retribuzioni integrative aggiuntive, ndr)".

Al vice prefetto è stata ribadita la necessità del ripristino dei livelli della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti; la restituzione al Fondo unico nazionale delle risorse dei dirigenti indebitamente sottratte; il rinnovo del contratto nazionale dell'area V. "Il Governo- continua Rapezzi- deve aprire una trattativa sulle condizioni di lavoro dei Dirigenti Scolastici, non e' possibile chiedere di fare più cose di prima ma con meno risorse". La Cgil ricorda la situazione dei dirigenti scolastici in Toscana: 104 scuole in reggenza su un totale di 491; 135 gli idonei al concorso parzialmente annullato (di cui 110 attualmente in servizio). La Toscana e' inoltre da 15 mesi senza Direttore scolastico regionale, figura fondamentale per la gestione dell'amministrazione scolastica.