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Lunedì, 29 Aprile 2024
Machiavelli-Capponi / Santo Spirito  / Piazza de' Frescobaldi

Occupazione, la conta dei danni fa arrabbiare gli studenti: “Nella lista inserite cose che non c’entrano niente”

Il Collettivo K1: “Si vuole evitare di parlare dei veri problemi della scuola. Era stato firmato un accordo, rimasto senza risposta”

Al Machiavelli-Capponi dopo la protesta dei supplenti, (ri)esplode quella degli studenti, sotto forma di una lettera aperta alla stampa. Nel mirino il “post occupazione”, per la conta dei danni (20mila euro da suddividere con il Dante-Alberti secondo la stima della Città metropolitana) ma non solo. 

“Ci è stato fornito l’elenco completo dei danni presenti al Palazzo della Missione, che presto sarà resa pubblica dalla dirigente stessa - scrivono ragazze e ragazzi del Collettivo K1 -  All’interno però sono stati aggiunti dei danni già esistenti prima dell’occupazione, come la rottura della porta dell’aula autogestita e del magnete sull’estremità della porta dell’uscita di emergenza. Si legge anche di tavoli e pile spostate di tappeti blu calpesti e messi fuori posto, di sedie e lavagne bianche ‘scomparse’ di vetri rotti in piccionaia, di bagni imbrattati, come se prima non lo fossero”.

Nonostante ciò assicurano, “ci prendiamo la responsabilità di ciò che è successo e ci impegniamo a dare un contributo nel ripagare i danni realmente accaduti”. Tuttavia non mancano di sottolineare come la lista fatta in quel modo è un segnale: “È stata creata una grande narrazione volta a criminalizzare la lotta e a distogliere l’attenzione dalle reali problematiche della scuola analizzate durante le assemblee di quei giorni”.

Problematiche, ricordano, alla base della protesta che si era poi conclusa con la firma di un accordo di mediazione, con le richieste degli studenti accettate anche dal dirigente scolastico.  “Eppure negli ultimi collegi docenti e consigli d’istituto non si parla di altro che dei danni. Sembra che la scuola sia scordata di aver preso un impegno scritto con i suoi studenti e le sue studentesse. L’obiettivo del documento era di portare un miglioramento nella quotidianità dello stare a scuola. Le stesse prof durante gli incontri ci dicevano ‘non state chiedendo la luna’, eppure perché ancora non si sta muovendo nulla per applicare quelle richieste?”. 

“Ancora oggi però, nonostante ciò, continuiamo a trovare solo un muro davanti a noi - concludono gli studenti del Collettivo K1 -  ma continueremo a farci sentire fino a che non sarà garantito il rispetto degli accordi”.

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