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Cronaca

Dopo gli scontri 'antagonisti' di nuovo in piazza: “Solidarietà agli arrestati” / FOTO

Circa cinquanta giovani in una piazza dell'Unità blindata dalle forze di polizia

Una cinquantina di persone, in gran parte giovani afferenti all'area antagonista e anarchica, questo pomeriggio si sono ritrovati in presidio in una piazza dell'Unità blindata dalle forze di polizia per “esprimere solidarietà” agli arrestati per gli scontri di venerdì sera, in occasione della manifestazione non autorizzata svoltasi nel centro storico.

'Non si argina la rabbia, Giova Pietro e Alberto liberi', si leggeva in uno striscione tenuto dai manifestanti, in riferimento a 3 dei 4 finiti in manette dopo i fatti di venerdì.

Uno di loro, 19enne fiorentino, è accusato di essere l'autore del lancio di una bottiglia molotov contro le forze dell'ordine (immortalato dalle telecamere) e resta rinchiuso nel carcere di Sollicciano, dove si trova tuttora anche un 29enne aretino con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale (quanto alle altre due, una 26enne di origine albanese è stata posta ai domiciliari per resistenza e una 28enne fiorentina per lo stesso reato ha l'obbligo di presentazione alla polizia).

'Ma di che vi stupite se disprezziamo un mondo che non ci ha mai offerto niente', si legge in un altro striscione e nell'ultimo, firmato Carc, 'Solidarietà agli arrestati e ai denunciati del 30 ottobre'. “Tutti liberi, tutte libere”, viene scandito al megafono.

“Questi ragazzi sono stati presi a capo espiatorio di una protesta. C'è l'intento di criminalizzare chi è sceso in piazza ed è ridicolo fare passare come criminali giovani e giovanissimi che esprimevano la rabbia di una generazione a cui è stato tolto tutto e negato qualsiasi futuro”, dice Cosimo, della rete 'Resistenze'.

Guerriglia urbana nel centro di Firenze / VIDEO - FOTO

Al presidio, svoltosi senza tensioni, c'erano anche Francesca Conti e Lorenzo Alba di Potere al Popolo. “Venerdì è stata una manifestazione contraddittoria e complessa. C'era dall’esercente in crisi al no mask a tanti precari gettati sul lastrico, con richieste molto diverse”, dice Alba.

"Quanto agli scontri - prosegue Alba -, sono scese in piazza le periferie della nostra città. Una generazione che quando ha espresso rivendicazioni politiche precise ha ricevuto promesse e poche risposte. E' una situazione che genera sfiducia e frustrazione ma in questi casi la risposta repressiva è la più sbagliata, manca la politica”.

Per gli scontri ci sono stati anche 24 denunciati, in gran parte giovanissimi, a vario titolo per resistenza, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

FOTO - Presidio di solidarietà agli arrestati per gli scontri

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