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Cronaca Il Poggetto

Al Poggetto lo sgombero sarebbe quasi imminente

Dopo la sentenza a favore della proprietà del condominio occupato di via Bardelli. Pasquini: “Questa situazione è anche il risultato dell'abbandono della linea politica del movimento”

“La situazione è abbastanza degradante. Ed è un po' il risultato dell'abbandono della linea politica del movimento, dentro tutti ed ecco l'anarchia totale”. Simone Pasquini, ex del Movimento Lotta per la Casa, dice la sua su quanto sta accadendo al Poggetto. L'occupazione del condominio di via Bardelli 20 iniziata anni fa dal movimento, è poi sfociata negli ultimi periodi in una situazione di degrado dove si sono visti episodi finiti sulle cronache come il caso dell'accoltellamento di settembre e l'incendio nel vicino “Mostro del Poggetto” di pochi giorni fa.

Presupposti diversi

“Questa occupazione era nata con uno scopo ben diverso da quello che poi si è protratto nel tempo -  chiarisce Pasquini – e ci sono famiglie e single estranei ai brutti giri che ci sono”. L'occupazione all'epoca dei fatti nacque anche come segno di protesta. “Lo stabile fu occupato gradualmente – ricorda Pasquini – i proprietari mandavano via lentamente gli affittuari con l'idea di svuotare il condominio e poi farci degli affitti turistici. E via via che gli appartamenti si svuotavano venivano occupati anche come segno di protesta, oltre che per necessità”. Per anni col quartiere ci sarebbe stata una convivenza pacifica. “C'era solidarietà da parte del quartiere – sottolinea Pasquini – che vedeva gli abitanti portare anche cibo e coperte agli occupanti. Fino a che l'assemblea degli occupanti teneva una linea politica spiegando perché si era in occupazione alle persone, il significato di quel gesto e di occupare, tutto era sostenibile. Non era un chiedere case gratis ma cercare di far capire che la precarietà dei contratti di lavoro non permetteva a famiglie o persone sole di sostenere affitti altissimi anche per un bilocale. Dopo l'ultimo anno di Lorenzo Bargellini, è un posto abbandonato a sé stesso”.

Sgombero quasi imminente

Secondo Pasquini, lo sgombero del condominio sarebbe quasi imminente. “Un mese fa  la proprietà ha vinto la causa contro gli occupanti – spiega Pasquini ai quali aveva chiesto nel 2019 i danni per l'occupazione e gli anni di affitti che potenzialmente avrebbe potuto riscuotere: 50mila euro a testa. Dubito che qualcuno di loro li abbia. Il condominio è di proprietà di Alessandra Bonaiuti, figlia di Grazietta Fissi ed erede della famiglia Fissi, imprenditori nel settore calzaturiero e della pelletteria. Fin quando erano in vita Grazietta e la sorella Anna, l'occupazione era in qualche modo accettata dalla proprietà. Quasi regolarizzata. Poi il cambio di marcia. Dopo la sentenza la proprietà non ha dato altre prospettive, si va dritti verso lo sgombero. Il sentore è che sia quasi imminente”. Tante famiglie rischiano quindi di finire in mezzo alla strada di qui a breve. “La soluzione più lampante e logica – chiosa Pasquini – sarebbe di inserire queste famiglie nelle graduatorie delle case popolari. E successivamente a chi ha diritto, gli venga dato un alloggio. Chi non ne ha diritto, gli venga assegnato un percorso valido di integrazione sociale visto che tanti sono stranieri. Un inserimento vero, dignitoso. È giusto che ci sia sicurezza ma se il comune tratta questa cosa solo come ordine pubblico e non cerca di risolvere il problema mettendo tutto come polvere sotto al tappeto beh, dopo un po' questa non ci sta più. Bisogna tornare a investire nell'edilizia residenziale pubblica”.

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