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Cronaca Careggi

Occupazione dell’ex convento: “Senza lavoro è l’unica alternativa”

All’interno anche famiglie con bambini: “Eravamo in strutture, ci siamo trovati in strada”

“È la mia prima occupazione, arrivo dall’albergo popolare. Adesso non ho un lavoro, né un posto dove dormire e quindi sono venuto qua. Non è facile, stanotte non avevamo né lenzuola né coperte, ma non ci sono alternative”. Aziz, marocchino, è l’unico degli occupanti dell’ex convento delle Stimmatine sopra Careggi che accetta di parlare per qualche minuto, ma senza fotografie. È il gruppo più nutrito, quello delle famiglie di origine romena, a indicarlo mentre siede su un muretto insieme ad un connazionale. “In questi anni ho fatto il muratore, il manovale e l’addetto al carico/scarico merci. Fino a poco fa ero in prova in una ditta che rifà la segnaletica stradale, finito il periodo non si sono fatti più sentire. Senza lavoro - ripete - è l’unica possibilità. Quanto resisterò? Chissà. Due tre mesi, poi spero di trovare qualcosa”. 

Delle trentacinque persone che hanno occupato i locali, quelle effettivamente presenti sono la metà, con tanti bambini. Gli altri sono al lavoro, a conferma che pure con uno stipendio, un alloggio a Firenze per molti, troppi, resta un miraggio. “Come stiamo lo vedete anche voi - dice sbrigativo  un giovane - Eravamo in strutture e siamo finiti in strada, con i bambini”.

“In effetti - conferma Simone Pasquini del Movimento di lotta per la casa - la maggioranza proviene da altri sgomberi, a partire da Villa Pepi. Qualcuno è stato sfrattato, oppure ha concluso i percorsi di accoglienza del Comune e se non viene fatto un reinserimento sociale questo è il risultato. Quasi tutte le famiglie hanno un reddito modesto e nessuna riesce a trovare un affitto, a maggior ragione se sono stranieri e mamme con figli”.

Il futuro

Questa mattina è stato convocato d'urgenza il Cosp in prefettura. Appena avuto notizia dell’occupazione dell’ex convento, così come del circolo del Romito, l’amministrazione si è attivata per chiedere lo sgombero: “La posizione del Comune è sempre la stessa: quando ci sono occupazioni occorre intervenire velocemente per evitare che la situazione peggiori, soprattutto laddove ci sono famiglie con minori e donne, ed è il caso di via dei Massoni”, le parole del sindaco Nardella.

“Lo sgombero me lo aspetto a breve, anche se queste persone non hanno occupato per divertimento - conferma Pasquini - Il Comune vuole intervenire perché ci sono donne e minori, ma dimentica che sono le stesse persone che già rientravano in precedenti percorsi di accoglienza, note agli assistenti sociali. Su di loro ‘pendeva’ una promessa di reinserimento sociale, la realtà ha detto il contrario. Finite le strutture, sono state messe alla porta. Abbiamo trovato questo posto (già occupato brevemente a febbraio 2022), il clima con il vicinato è cordiale. In diversi ieri si sono fermati a parlare, un anziano ci ha ringraziato per aver restituito vita a un luogo dove andava a messa da giovane. Ma sono delle mosche bianche. Purtroppo il giudizio sulle occupazioni abitative risentono della vicenda dell’Astor su cui è stata fatta anche tanta speculazione politica. È stata presa in considerazione solo la parte marcia e non chi ne era rimasto vittima”.

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