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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Dall'Islanda all'Università di Firenze: fa ricerca in Italia e vince col progetto sulla Via Lattea

Parla Ása Skúladóttir: ha ottenuto un finanziamento Ue da 1,5 milioni. "Firenze? Bella ma troppo calda"

Lei ha 40 anni, viene dal profondo Nord: è originaria di Álftanes, una piccola penisola dell'Islanda, che si trova ad appena 15 chilometri dalla capitale Reykjavik. Il suo nome è per noi quasi impronunciabile: Ása Skúladóttir. 

E cosa ci fa una ragazza islandese a Firenze? Fa ricerca. Eppure la sua storia ribalta le convenzioni. Altro che "fuga di cervelli": con lei il cervello in Italia è arrivato. Ed ha ottenuto i suoi bei risultati.

La ricercatrice del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze ha vinto uno "Starting Grant" dell’European Research Council (ERC). In soldoni (per l'appunto), un finanziamento pari a 1,5 milioni di euro, per un progetto di ricerca che studia l’origine della via Lattea e dei suoi elementi chimici.

Dopo studi in Danimarca e in Olanda, ha fatto ricerca in Germania. Nel 2019 è venuta a Firenze dove fa parte del team guidato da Stefania Salvadori, docente dell'Università di Firenze, a sua volta vincitrice nel 2018 di uno Starting Grant per un progetto sull’origine delle prime stelle e delle prime galassie. Le abbiamo posto alcune domande.

Ása, Lei ha vinto un importante finanziamento per la sua ricerca: come la fa sentire questo riconoscimento?

"Naturalmente sono molto contenta, ma sono anche sollevata perché adesso so che posso riuscire a portare avanti la mia ricerca, anche dal punto di vista economico".

Lei viene da un paese che da noi viene considerato fra quelli "modello" dell'efficienza. Quali sono le motivazioni che l'hanno spinta a venire a Firenze?

"L'Islanda è una nazione molto piccola, con soltanto 400 mila abitanti e l'astronomia non è un campo molto sviluppato. D'altra parte in Italia ci sono tanti bravi astronomi e una storia dell'astronomia molto più sviluppata".

In Italia si parla molto dei nostri giovani che vanno all'estero a cercare opportunità migliori: cosa ne pensa? 

"So che ci sono molti giovani astronomi italiani che vanno all'estero per lavorare. So che hanno imparato molto all'estero e che tornano in Italia con delle aumentate competenze: spesso è un bene andare all'estero nel nostro campo perché si può imparare molto dalla ricerca in altri paesi".

Secondo lei come si può dare più forza alla ricerca in Europa?

"Penso che ci stiamo muovendo nella direzione giusta dando più importanza alla collaborazione rispetto alla competizione".

Cosa ne pensa di Firenze come città?

"Firenze è una città molto carina e mi piace molto, con molta storia ed arte. Ma è troppo calda per un'Islandese durante l'estate".

Come si trova a lavorare all'Università di Firenze?

"Ho avuto una esperienza davvero buona. L'Università mi ha dato molto supporto durante la preparazione per l'Erc e ci sono persone con cui è facile e piacevole lavorare".

Il prestigioso riconoscimento europeo, che premia ricercatrici e ricercatori protagonisti a livello internazionale di indagini innovative, supporterà “Treasures: Digging into Dwarf Galaxies”, progetto che utilizzerà nuovi dati relativi alle galassie nane che circondano la Via Lattea per cercare la risposta a interrogativi fondamentali, come le proprietà delle prime stelle dell’Universo o la creazione e la distribuzione nel cosmo di elementi come il carbonio, il ferro e l’oro.

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