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Cronaca Marradi

Marradi, gli ex Gkn al presidio contro la chiusura della fabbrica dei marroni: "Non si può perdere"

Nei giorni scorsi la proprietà ha annunciato la chiusura dello stabilimento e il trasferimento a Bergamo

Prosegue il presidio permanente, a Marradi, delle lavoratrici, quasi tutte donne, e dei lavoratori della Ortofrutticola del Mugello', la storica fabbrica di marron glacè. Nei giorni scorsi la proprietà Italcanditi, controllata a sua volta dal fondo internazionale Investindustrial di Andrea Bonomi, ha annunciato la volontà di chiudere lo stabilimento e trasferire la produzione nel Bergamasco. Subito è scattato l'allarme rosso per i dipendenti, una decina quelli stabili più una settantina stagionali, preoccupati per il loro futuro. A portar loro solidarietà anche i lavoratori ex Gkn, lo stabilmento di Campio Bisenzio acquisito dall'imprenditore Francesco Borgomeo e che si chiama ora 'Qf'.

"Siamo di nuovo di fronte a una fabbrica in attivo che rischia la chiusura per la pura massimizzazione del profitto. Ma siamo anche di fronte all'ennesima fabbrica legata e difesa da un territorio che può insorgere. La vogliamo dire così: se in Gkn non si poteva permettere che sfondassero, a Marradi non si può perdere. C'è la storia, la capacità, le macchine, la materia prima e un fabbrica che, ricordiamolo, nasce storicamente come azienda pubblica", commenta Roberto Spera, delegato RSU ex Gkn.

"Con la chiusura di questa fabbrica si mette in crudo un intero territorio montano e 80 donne per una decisione che non ha alcuna motivazione. E' l'ennesima speculazione finanziaria dell'ennesimo fondo di turno in barba ai lavoratori, le lavoratrici e al tessuto economico e sociale di una comunità che si è mobilitata in maniera stupefacente", aggiunge Chiara Torsoli, della Flai Cgil di Firenze.

"Sono delusa di questa situazione. Ci siamo tutte riunite, sostenute da tante associazioni e volontari, spero che l'Italcanditi ci ripensi. A questo punto vorremmo risposte e comunicazioni ufficiali dall'amministratore delegato e dal dottor Bonomi a capo di Italcanditi", dice invece Marina Bambi, storica lavoratrice e memoria della fabbrica, visto che da 36 anni lavora nello stabilimento di Marradi.

Il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, ha definito una "pugnalata al cuore" la decisione presa dalla proprietà del gruppo. Il presidio permanente, sulla scia di quello che succede a Campi, prosegue ora anche a Marradi. Di fronte alla fabbrica si è tenuto tra le lavoratrici anche il brindisi di Capodanno. (Foto Facebook Flai Cgil)

La doccia fredda, chiude la fabbrica dei marroni

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