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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Sesto Fiorentino

Sesto, moglie segregata in casa con i figli piccoli: la bimba si sente male

La polizia ha arrestato un 40enne che teneva chiusi in casa moglie e figli. L'uomo sperpera soldi tra videopoker e slot machine mentre la sua famiglia era agli "arresti"

Aveva una concezione ‘tribale’ del rapporto con la moglie. La teneva segregata in casa insieme ai tre figli piccoli, tutti con meno di cinque anni. Una prigionia, incurante anche del malore accusato da una delle sue bambine, che lo ha fatto finire in manette per il reato di sequestro di persona. Questa l’accusa con cui la polizia ha arrestato un cittadino albanese di 40 anni.

Solo l’intervento di un’assistente sociale ha messo fine alla segregazione di una 33enne fiorentina e i suoi bambini, ora trasferiti in una struttura protetta. L’uomo si poneva verso la moglie in veste di 'dominatore': quando usciva dall'abitazione di Sesto Fiorentino chiudeva a chiave lei e i figli. Alcun contatto con il mondo esterno: un bunker forzato. Inoltre, per far sì che la donna non alzasse la cornetta, l’arrestato portava via il cavo del telefono prima di andare a lavorare; anche i cellulari erano banditi.  

Zero allacci con l'esterno ma anche zero appigli. Il quarantenne, infatti, non viveva con la famiglia, in quanto aveva l’obbligo di dimora in un’altra casa dopo che per lui era stato disposto l’affidamento in prova per un caso di furto. Così mentre lui era fuori moglie e tre figli, di fatto, erano agli "arresti domiciliari" a causa di un “amore incontrollato e irrazionale” che negli ultimi due anni stava diventando asfissiante. La donna non poteva ricevere nemmeno la visita dei parenti: “Se esci ti ammazzo... ti mando a fare la putt..”. Una gelosia patologica che non è mai sfociata in percosse o violenza fisica.

Un'esigenza di comando a cui si aggiungeva dell'altro. L’uomo aveva importanti problemi di ludopatia. Ore e ore spese davanti a slot machine e videopoker a dilapidare i soldi che si era guadagnato sul posto di lavoro.

Il 20 gennaio scorso a salvare la donna è stata un'assistente dei servizi sociali, passata in visita per un controllo ai minori. E’ stata lei a chiamare i vigili del fuoco, che hanno forzato la porta affrancando mamma e figli. L’interno della casa è stata trovata in condizioni igieniche degradanti. E se non bastasse, la più figlia più piccola stava male e aveva bisogno di essere visitata da un pediatra. Da qui la denuncia contro il padre, e il viaggio in manette fino al carcere di Sollicciano.

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