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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Ditta in odore di camorra si aggiudicò lavori in scuole fiorentine, poi da Palazzo Vecchio rescissione del contratto

Torna sul web una vicenda relativa al 2021 e che coinvolge una ditta ritenuta collegata al'imprenditore Raffaele Pezzella. Draghi (Fdi): “Chiarezza sulle carte, Firenze non diventi terra di mafie”

Una ditta in odore di camorra che si aggiudica lavori per oltre un milione e mezzo in alcune scuole fiorentine. La vicenda risale alla prima metà del 2021, quando un'azienda campana con sede a Napoli risulta aggiudicataria dei lavori, come risulta pubblicamente da documenti di Palazzo Vecchio.

Negli scorsi giorni la vicenda è rimersa in alcuni giornali on line campani di cronaca, come CasertaCe, che in un articolo di due giorni fa, lunedì 15 gennaio, ricostruisce i contorni della ditta di cui sopra, che in passato la Dda di Napoli ha considerato di fatto collegata all'imprenditore Raffaele Pezzella, anche se ufficialmente intestata a quello che sarebbe stato solo un prestanome.

E Pezzella è un nome noto alle cronache giudiziarie. Come riporta CasertaNews, è tornato libero, dopo essere finito in carcere, nel novembre scorso, dopo il coinvolgimento in una indagine della Dda di Napoli su appalti truccati e somme di denaro distratte per, questa l'accusa, eludere le disposizioni antimafia nel Comune di Calvi Risorta.

Le accuse a vario titolo, per i vari coinvolti nella vicenda di cui sopra, andavano dall'associazione a delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di valori, turbativa d'asta, falso in atto pubblico, riciclaggio.

Pezzella era già stato arrestato anche nel giugno del 2020, poi tornato libero poco tempo dopo, in seguito alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, in quanto sarebbe stato indiziato di essere referente di famiglie di camorra, in particolare Russo e Schiavone (da precisare che Pezzella non ha mai riportato condanne per camorra, è stato accusato dai pentiti ma l'ordinanza di custodia cautelare venne già annullata in sede di riesame).

“Una notizia molto seria, chiediamo immediati chiarimenti. L’indagine su un clan di casalesi arriva in città, sotto la lente d’ingrandimento un appalto per l’adeguamento statico e sismico di diversi plessi e scuole fiorentine. Nello specifico, il complesso Montagnola, l’elementare Anna Frank, la media Calvino, il nido Catia Franci, la scuola media Verdi, il nido Palloncino, il complesso Colombo, la materna Pilati ed altre. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha scoperto infatti che la società appaltatrice ha sede nel capoluogo campano ed è riconducibile ad un imprenditore che sarebbe un businessman di fiducia del clan dei Casalesi”, ha scritto ieri in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi. "Dopo lo scandalo Keu - ha aggiunto - appare chiaro come la criminalità organizzata abbia messo gli occhi su Firenze e la Toscana. Non possiamo cedere su questo fronte".

Palazzo Vecchio: "Contratto rescisso nel 2022"

Sulla questione, ha subito replicato Palazzo Vecchio, anche in questo caso con una nota diffusa alla stampa.

"In merito alla procedura di gara citata si evidenzia che si tratta di procedura sottosoglia comunitaria e che, nel rispetto delle norme, sono state individuate, tramite piattaforma regionale Start, le società per partecipare alla gara. Sempre in base alle procedure di legge, è stato effettuato un sorteggio automatico direttamente dalla piattaforma regionale. All’appalto hanno fatto richiesta di partecipazione 690 ditte e la piattaforma, tramite sorteggio, ne ha individuate 15", si legge.

"Sempre come previsto dalle procedure di legge, dopo la presentazione delle offerte da parte delle ditte invitate, è stata individuata la ditta aggiudicataria sulla base dei criteri definiti a priori nel bando di gara", si legge ancora. E l'aggiudicataria era proprio la ditta con sede legale a Napoli.

L’amministrazione ricorda che "per le gare con importi sottosoglia comunitaria (5 milioni di euro circa), come in questo caso, non è necessaria la richiesta di informativa antimafia. Come sempre, però, il Comune di Firenze, che ha sottoscritto il protocollo di legalità con la prefettura per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa ormai da molti anni, si è autoimposto di richiedere le informative antimafia dei lavori anche di importi inferiore alla soglia comunitaria. Come previsto dalla normativa, tramite la prefettura competente, sono stati attivati i controlli in data 19 marzo 2021, immediatamente dopo la procedura di gara. La prefettura competente ha risposto a settembre dello stesso anno, indicando esito negativo. Il Comune di Firenze aveva chiesto i controlli su tutti i soggetti risultanti dalla Camera di commercio e anche sui familiari conviventi, pur non essendo obbligatorio per tali tipologie di gare".

E dunque, conclude l'amministrazione comunale "il rapporto contrattuale con il Comune di Firenze si è concluso nel mese di aprile 2022 per rescissione del contratto". In un documento del Comune di Firenze - Direzione Servizi Tecnici, del 12 aprile 2022, si parla di lavori eseguiti dalla ditta, relativi al suddetto bando, per 383mila235 euro e per tale cifra "liquidati", pagati dunque.

Chi è Raffaele Pezzella

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