Calcio Storico, gli Azzurri non ci stanno: “Arbitraggio non imparziale, ricorso sulle sanzioni”

Un arbitraggio non imparziale, che ha contribuito ad alimentare una clima di tensione sfociato nel calcione all'arbitro che ha causato l'interruzione della semifinale, domenica 11 giugno, tra Bianchi e Azzurri, e l'assegnazione a tavolino della partita ai Bianchi, che stavano perdendo 2 cacce e mezzo a 0. “In realtà 3 a zero, ma una mezza caccia non è stata segnata”, dicono gli Azzurri.

Gli Azzurri, tramite il presidente Alessandro Dei, hanno chiesto scusa per il comportamento di alcuni calcianti in campo, ma non ci stanno a passare per gli unici responsabili dell'esito della partita. “Ci sono stati durante la partita numerosi episodi a nostro svantaggio, a partire dalla mancata espulsione di alcuni calcianti Bianchi dopo l'aggressione al ragazzo che ha segnato la nostra prima caccia”, spiega Dei, questa mattina in conferenza stampa.

“Se un arbitro (quello che poi ha preso il calcio, ndr) per tutta la partita sbaglia nella stessa direzione non è incompetenza, c'è qualcosa di più”, rincarano la dose gli Azzurri, che hanno presentato un video con una serie di episodi “a nostro svantaggio, che presenteremo assieme alla memoria per chiedere la sospensione delle sanzioni nei nostri confronti”.

Gli Azzurri hanno ricevuto 20mila euro di multa per i 4 calcianti che non avrebbero lasciato il campo dopo l'espulsione (2 dei quali sono stati radiati), 5mila euro per aver fatto ritardare l'inizio del corteo storico e altri 5mila per i fuochi d'artificio esplosi dai propri tifosi. In tutto 30mila euro.

E' pendente anche la richiesta di sospensione dei 24mila500 euro assegnati dal Comune come contributo finanziario per il 2017 e la revoca dell'assegnazione della sede. “Se restano queste sanzioni - conclude Dei -, siamo in ginocchio”.