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Cronaca

Aumentano le rapine in banca nella provincia di Firenze rispetto al 2012

Sono aumentate le rapine in banca nei primi sei mesi di quest'anno: ne sono state compiute undici a Firenze, a fronte delle dieci realizzate in tutto il 2012. Affrontato anche l'argomento del degrado in città

Sono aumentate le rapine in banca nei primi sei mesi di quest’anno: ne sono state compiute 11 a Firenze, a fronte delle 10 realizzate in tutto il 2012 e delle 13 complessive del 2011. Situazione analoga in provincia, dove le rapine negli istituti di credito sono state 16 nel primo semestre 2013 (mentre ne erano state effettuate 21 nell’intero 2012 e 26 in tutto il 2011). Dell’argomento se ne è parlato oggi in una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si è riunito a Palazzo Medici Riccardi.

All’incontro, presieduto dal prefetto Luigi Varratta, hanno partecipato i vertici provinciali delle forze dell’ordine, l’assessore comunale Stefania Saccardi, l’assessore provinciale Antonella Coniglio e il responsabile nazionale della sicurezza dell’Associazione Bancaria Italiana, Marco Iaconis. Le rapine sono state compiute, come emerso dall’analisi effettuata dal comitato, con una certa facilità, da malviventi spesso a volto scoperto, senza neanche essere armati. Una recrudescenza di questi reati avvenuta nonostante gli impegni sottoscritti dalle banche sul fronte della sicurezza. Nel 2009 era stato infatti siglato con Abi un protocollo d’intesa, a cui hanno aderito 46 istituti bancari della provincia di Firenze, rinnovato lo scorso 20 febbraio.

In base all’accordo ogni agenzia bancaria deve dotarsi di almeno cinque misure di difesa passiva per scoraggiare i tentativi di rapina (come, ad esempio, la bussola, il metal detector, i sistemi anticamuffamento, la protezione anticlonazione dei bancomat, la videosorveglianza digitale). Un sistema virtuoso che finora aveva funzionato, le rapine infatti erano calate, ma da quest’anno si assiste a un’inversione della tendenza. “Occorre insistere con la prevenzione – ha detto Varratta – e attuare il più possibile le misure previste dal protocollo”. Per questo Abi farà partire subito un monitoraggio per verificare quali dispositivi siano stati adottati allo stato attuale e per sensibilizzare gli associati sulla necessità di implementare ulteriormente i propri sistemi di protezione, a partire dalle agenzie più vulnerabili.
 
DEGRADO - E’ stato poi affrontato l’argomento del degrado e del decoro della città. Il prefetto ha voluto condividere con il comitato il documento che gli è stato consegnato la scorsa settimana, sottoscritto da associazioni e comitati cittadini pronti a contribuire alla salvaguardia del centro storico, dei monumenti e delle aree pubbliche. Un’offerta di “mobilitazione pacifica per il bene della nostra città“, come scritto nel testo, e una richiesta di poter concretizzare questa disponibilità “nelle forme e nei modi da lei ritenuti più opportuni”. “Abbiamo accolto questo contributo offerto in nome dell’amore per Firenze – ha detto il prefetto Varratta – ma occorre trovare le forme più giuste per realizzarlo. Oggi abbiamo fatto una prima riflessione congiunta, seguiranno altri step”.

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