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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Ponte a Ema

Appello per la scuola che frequentò pure Bartali: "Salvate quella classe"

I genitori si mobilitano: "Lavori per 2 milioni di euro, eppure la prima rischia di saltare. A che serve una scuola nuova senza bambini?"

La scuola elementare pubblica Vittorino da Feltre, uno scrigno al confine tra Firenze e Ponte a Ema, in corrispondenza di un'ansa del torrente e situata proprio sopra al museo dedicato al grandissimo Gino Bartali, rischia di perdere, da settembre prossimo, la prima dell'unica sezione attivata nella scuola.

"Al momento ci sono solo nove preiscrizioni. Occorre arrivare a quindici, altrimenti l'Ufficio scolastico provinciale non attiverà la classe", spiega Manuela Menici, mamma di una bambina che quest'anno finisce la terza e presidente del consiglio d'istituto, a nome di genitori e professori.

Dall'ufficio scolastico è arrivata una proroga. "Abbiamo tempo fino a metà giugno, nella speranza che possano arrivare i sei bambini che mancano. Il nostro appello, che rivolgiamo alle istituzioni scolastiche ma anche al Comune di Firenze, è quello di attivare comunque la prima elementare, anche se non arrivassimo al numero richiesto", spiega Menici.

La scuola è circondata dal verde. Un luogo, a dire dei genitori, "bellissimo, magico per i bambini". Un istituto che peraltro può vantare un alunno illustre: Ginettaccio Bartali, che a Ponte a Ema nacque e che quella scuola, come ricorda la presidente del consiglio d'istituto, frequentò, seppure al 'Casone' di via Fortini, dove la scuola rimase fino al 1952.

Dall’ottobre di quell'anno, inaugurata dal sindaco Giorgio La Pira, è situata invece sulla collina Poggio alla Noce, dov'è tuttora. Negli anni ‘80 il complesso fu ampliato e completato con palestra, centro cottura, refettori, auditorium, la biblioteca e ambulatorio. Ai piedi della scalinata che porta alla scuola, poi, le lapidi con i nomi dei caduti civili e militari morti per la Liberazione.

"Ci sono servizi eccellenti: il pre-scuola, la mensa interna, la palestra, un ampio parcheggio e una posizione privilegiata in collina nel mezzo del boschetto usato per la ricreazione", spiega.

Forse qualche genitore teme per eventuali disagi dovuti ai prossimi lavori, che invece, vista la grandezza dell'edificio e la possibilità di spostare le classi in altre aule, non dovrebbero esserci. Ovviamente, pesa anche il calo demografico.

"Ai genitori che hanno rinunciato all'idea di iscrivere i figli qui chiediamo di farsi avanti. C’è ancora tempo per salvare la continuità scolastica della Vittorino e il presidio sociale e culturale che rappresenta. Il paradosso è che stanno per partire lavori di ristrutturazione da due milioni di euro, ma a cosa servirà una scuola tutta nuova, rifatta, all’avanguardia, se resterà vuota, senza bambini?", chiede la donna.

Chi fosse interessato può inviare una mail di manifestazione di interesse alla segreteria dell’istituto comprensivo Puccini, di cui la scuola fa parte, e al dirigente scolastico (questi gli indirizzi: fiic854005@istruzione.it e dirigente@icpuccini.edu.it). "Noi non ci arrendiamo e chiediamo cha anche il Comune ci aiuti". Il messaggio a Palazzo Vecchio, che ovviamente conosce la situazione, è chiaro.

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