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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Anas Toscana, inchiesta "Strade d'oro": 4 arresti e 24 indagati per corruzione

Scoperto giro di mazzette e corruzione: in arresto vertici di Anas e un imprenditore, 24 indagati e decine di perquisizioni in tutta Italia. Il procuratore Creazzo: "Per mafia e corruzione intercettazioni indispensabili"

Ancora corruzione, ancora una volta collegata a grandi opere. Le indagini questa volta, condotte dalla polizia stradale della Toscana e dal corpo forestale, mettono in luce un'ipotesi di fenomeno corruttivo che ha portato all'arresto dell'imprenditore Francesco Mele e di tre dirigenti di Anas Toscana, tutti finiti ai domiciliari: Antonio Mazzeo, capo compartimento del settore viabilità, Roberto Troccoli, direttore amministrativo, Nicola Cenci, funzionario. L'ipotesi di reato è corruzione in appalto per opere stradali. Gli indagati sono invece 24, tra pubblici ufficiali dell'Anas e imprenditori.

L'operazione anticorruzione, nell'ambito di un procedimento penale della Direzione distrettuale antimafia (Dda), è in corso dalle prime ore di questa mattina. In tutta Italia sono state effettuate oltre 70 perquisizioni. "Si tratta di un sistema di corruzione collaudato - ha spiegato il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo -. Le mazzette riguardano decine di appalti nella rete stradale della Toscana e corrispondevano al 5% dell'importo dei lavori". Cioè, a titolo d'esempio, secondo l'accusa per aggiudicarsi un appalto del valore di 1 milione di euro bisognava versare nelle tasche degli accusati 50mila euro.

"Per aggiudicarsi gli appalti, nella maggioranza dei casi si sfruttava lo stato di emergenza e di necessità causato da calamità naturali", ha aggiunto Creazzo. Parole che fanno tornare in mente le intercettazioni emerse dopo il terremoto dell'Aquila, quando nel dramma di morti e feriti c'era chi al telefono rideva e si compiaceva dei soldi che sarebbero arrivati per la ricostruzione. E proprio sulle intercettazioni si è nuovamente soffermato il procuratore.

"Nelle indagini che riguardano reati di mafia e di corruzione le intercettazioni sono indispensabili", ha voluto sottolineare Creazzo nella conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli dell'operazione. "Solo chi non vuole scoprire reati di mafia e corruzione in Italia può pensare di toglierle".

Al centro dell'inchiesta ci sono tre appalti: uno per opere sulla strada Tosco-Romagnola, del valore di 200mila euro, uno in provincia di Prato, con base d'asta per i lavori pari a oltre 3 miioni e 200mila euro, uno in provincia di Massa Carrara, per la manutenzione straordinaria di una strada, importo dei lavori circa 500mila euro.

"L'imprenditore arrestato all'Anas era di casa - ha concluso Creazzo -. Predisponeva tutto, dalle documentazioni al bando di gara". Da parte sua, Anas ha diramato una nota nella quale esprime "massima fiducia nella procura di Firenze". La società fa sapere che, "in attesa degli esiti dell’inchiesta, offriremo massima collaborazione alla magistratura e avvieremo un audit interno su dirigenti e funzionari coinvolti". Inoltre, "al fine quindi di garantire la continuità nel presidio delle attività di istituto attraverso le professionalità necessarie", il Presidente di Anas Gianni Vittorio Armani ha nominato quale capo compartimento della viabilità per la Toscana l’Ing. Claudio De Lorenzo, già Capo Compartimento della Lombardia, e quale dirigente amministrativo l’Avv. Daniele Tornusciolo, già responsabile appalti dell’azienda. 

FOTO - Arrestati vertici Anas Toscana

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