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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Careggi / Viale Gaetano Pieraccini

Sprangate all'ambulanza e sanitari aggrediti, Misericordie e Ordine dei Medici: "Ora basta, situazione non più tollerabile"

Ancora violenze, a Careggi e San Mauro a Signa

Le ambulanze della Misericordia di San Mauro a Signa e della Misericordia di Lastra a Signa sono state vandalizzate da un paziente psichiatrico minorenne che ieri, dopo aver 'preso di mira' la prima ambulanza con a bordo alcuni volontari, ha anche preso a sprangate una seconda ambulanza con un bilanciere, costringendo i volontari e il medico a barricarsi dentro al mezzo.

“Ci siamo già rivolti a uno studio legale – ha detto Andrea Ceccherini, presidente del coordinamento delle misericordie dell’area fiorentina – per tutelare i nostri volontari e dipendenti aggrediti nello svolgimento del loro servizio, ma speriamo che ci sia sempre maggior sinergia con le forze dell’ordine per prevenire episodi di questo tipo che, ripeto, stanno ormai diventando quasi quotidiani”.

“Le aggressioni agli operatori delle ambulanze capitano sempre più spesso e sono sempre più violente - ha aggiunto Ceccherini -. Esprimiamo massima solidarietà ai volontari che a San Mauro hanno vissuto attimi di grande paura: purtroppo la violenza di ieri è solo l’ultima di una lunga serie. Bisogna intervenire sulla sicurezza”.

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L'episodio in provincia è avvenuto nella stessa giornata in cui in città, all'ospedale di Careggi, "un uomo sui 40 anni ha seminato il caos per tre ore nei reparti di radiologia e chirurgia, perché pretendeva di essere operato". A riferirlo, il presidente dell'Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo. Che a sua volta denuncia: “quello delle aggressioni a medici e personale sanitario è un fenomeno inaccettabile e purtroppo fuori controllo. Per contestarlo servono sensibilizzazione, prevenzione e tempestività della denuncia". 

"Il diritto alla cura e il diritto alla sicurezza devono andare di pari passo - aggiunge -. In Toscana i dati parlano chiaro: nel 2021, secondo l’Osservatorio regionale, si sono registrate oltre 800 aggressioni e la nostra sensazione è che oggi siano vicine a 1.000 all'anno. A percorsi di prevenzione e denuncia puntuale si deve accompagnare una svolta culturale, per invertire un trend inaccettabile".

Le aggressioni riguardano tutti: personale amministrativo, operatori socio-sanitari, infermieri, medici, assistenti sociali, educatori e altro personale sanitario. "Il rispetto per il lavoro e per la dignità umana dei professionisti, ogni giorno in prima linea per garantire la salute pubblica, non può essere mai un fatto residuale. E il percorso da compiere per garantire la loro tutela - conclude Dattolo - è ancora lungo".

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