Empoli festeggia i 100 anni di Agostini, il carabiniere che sopravvisse ai campi nazisti
Fu deportato a Bielefeld dopo l'8 settembre
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Due anni di deportazione perché l'8 settembre del 1943 disse no ai nazisti. Ma è riuscito a sopravvivere, tornare e, svariati anni dopo, riuscire a festeggiare i 100 anni. È la bellissima storia di Aldo Agostini, ex carabiniere residente a Empoli che ha appena spento le 100 candeline.
Di origine pisana, è nato a Lari il 24 marzo del 1924, quando è diventato maggiorenne ha scelto di fare il servizio militare arruolandosi nell'arma dei carabinieri. Il primo periodo lo ha svolto a Roma.
“Nel settembre del 1943, a seguito della guerra – ricorda - vengo deportato dalle SS e trasferito in treno presso il campo di Bielefeld, lì rimango internato per due anni a lavorare”.
La sua sopravvivenza nel campo dove trovarono la morte migliaia di deportati – ai quali era vietato l'accesso ai rifugi durante i copiosi bombardamenti che uccisero centinaia di persone - fu grazie a una donna.
“Durante questo durissimo periodo – prosegue - sono riuscito a sopravvivere grazie ad una donna tedesca che lavorava in un reparto vicino al mio e che, a rischio della propria vita, giornalmente mi regalava del cibo recuperato”.
Finita la guerra, nel 1945, viene liberato e torna in Italia dove riprendere la sua attività nell'arma e, qualche anno più tardi, incontro la compagnia di vita che gli regalerà due figli. Poi la pensione.
“Quando ho smesso di lavorare mi son trasferito a Empoli – commenta - dove riesco a dedicarmi a tempo pieno ai miei nipoti e alla mia grande passione della bicicletta, facendo lunghe passeggiate fino a quattro anni fa quando, a causa della pandemia, tutto è cambiato portandomi ad una vita molto più sedentaria. Oggi, trascorro le mie giornate aggiornandomi su quello che succede intorno a me e nel mondo, ascoltando musica, seguendo eventi sportivi circondato dall’affetto di mia figlia, dei miei nipoti e pronipoti”.
