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Il caso Ponte Vecchio fa scuola: arriva il tariffario per l'affitto dei musei fiorentini

La Sovrintendenza elaborerà un tariffario ufficiale dedicato all'affitto, per eventi privati, di sale ed aree dei musei di Firenze, dalla galleria degli Uffizi a quella dell'Accademia, in Palazzo Pitti o in tutti gli altri spazi del Polo

Che le cene di gala a mo’ di ristorante dentro Palazzo Vecchio, oppure l’affitto di Ponte Vecchio alla Ferrari, l’ultima trovata carica di polemiche del sindaco Renzi, abbiano fatto scuola? Può darsi, almeno stando alla scelta intrapresa dal Polo museale fiorentino. Sì perché la Sovrintendenza elaborerà un tariffario ufficiale dedicato all'affitto, per eventi privati, di sale ed aree dei musei di Firenze, dalla galleria degli Uffizi a quella dell'Accademia, in Palazzo Pitti o in tutti gli altri spazi del Polo. I lavori per redigere il prezzario cominceranno a partire da una prima riunione tecnica in programma per il prossimo 23 di luglio, come anticipato dal Fatto quotidiano.

PREZZI – E sono cominciati a circolare qualche esempio di prezzi che dovrebbero essere contenuti nel tariffario: si va da una ‘base’ di 3.000 euro fino a 130.000, se si vogliono gli Uffizi per una sfilata. La decisione di adottare un tariffario ufficiale, si spiega oggi dalla soprintendenza, è stata presa dopo una prassi più che ventennale di concedere in uso, in cambio di un corrispettivo, le sale delle gallerie fiorentine per iniziative diverse da mostre o esposizioni. Tra gli ultimi, e più celebri casi, la sfilata organizzata da Stefano Ricci all'interno degli Uffizi, fruttata appunto 130.000 euro, parte dei quali sono stati investiti dal Polo museale per rinnovare l'illuminazione della Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria. Nel corso del tempo, in ogni caso, hanno svolto il ruolo di prestigiose location di concerti, performance, o magari cene di gala, la Galleria dell'Accademia (corridoio con vista sul David di Michelangelo), il cortile medievale del museo del Bargello (che frequentemente ospita balletti e rappresentazioni teatrali), il giardino rinascimentale di Boboli, ed altri spazi ancora. Il corrispettivo per l'affitto è stato finora stabilito caso per caso, nel pieno rispetto, si spiega, dei criteri fissati in questo ambito dalla legge Ronchey prima e dal codice dei beni culturali (che l'ha recepita ed ampliata) in seguito.

Adesso, con il tariffario, tutto questo verrà portato a sistema: tra i criteri dell'affitto vi dovrà essere, come del resto è stato sino ad oggi si rileva, la compatibilità degli eventi, di natura necessariamente occasionale, con la destinazione culturale del bene che si vuole affittare, ed il corrispettivo verrà calibrato, oltre che in virtu' del 'prestigio' dello spazio richiesto, anche in base alle caratteristiche del soggetto richiedente, alla durata della manifestazione, alle spese vive in termini di personale, servizi, utenze, da sostenere nel suo ambito. Il ricavato, a disposizione del Polo fiorentino, servirà per finanziare attività museali, restauri o, in tempi di casse pubbliche sempre più vuote, anche per far fronte a spese ordinarie di manutenzione dei beni.

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