Danni da maltempo, Cgil e Uil: “Governo irresponsabile, dimezzati i fondi per contrastare il dissesto idrogeologico”
I sindacati chiedono un ammortizzatore sociale unico: “Subito risorse per aziende e lavoratori colpiti dall’alluvione”
“Il governo ha dimezzato a livello nazionale, da 2,49 a 1,2 miliardi le somme destinate a contrastare il dissesto idrogeologico, una scelta che appariva irresponsabile e incomprensibile ancor prima dei fatti accaduti in Toscana, visto che nel Paese circa 1,2 milioni di persone abitano in zone a rischio frane e sei in quelle a rischio alluvione. Una decisione che rafforza le ragioni della nostra protesta”. A dirlo è Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana che insieme al collega Paolo Fantappiè della Uil contesta la rimodulazione del Pnrr da parte dell’esecutivo Meloni, che avrà ricadute pesanti anche sulla nostra regione dove, fonte Ispra, quasi un terzo degli edifici sono in area a pericolosità da frana, quattro volte la media nazionale, e il 24% in area a pericolosità idraulica media.
“La crisi climatica c’è e necessita di risposte - dicono i due segretari - Il governo si era impegnato a trovare risorse attraverso coperture ordinarie su dissesto idrogeologico, riqualificazione urbana, trasversali ferroviarie. Tutte voci e risorse presenti nel vecchio Pnrr e poi tagliate. Non c’è nessun intervento sulle reali priorità infrastrutturali e di tutela del territorio di cui il Paese ha bisogno”.
Consumo di suolo
Sulle polemiche legate al consumo di suolo, con la piana tra Firenze Prato e Pistoia ben al di sopra della media nazionale, invece, la posizione è più sfumata. Il punto, spiegano, è “cosa” costruire e “come”. “Non siamo contrari a realizzare le opere, ma devono essere utili al territorio e ben fatte. Poi aprire una riflessione sulla cementificazione è cosa buona e giusta, perché se il terreno non è più in grado di ricevere acqua, le alluvioni diventano inevitabili”, afferma Rossi. “La Toscana soffre di un deficit infrastrutturale - sottolinea Fantappiè - Il grosso della cementificazione, anche a ridosso dei fiumi, risale agli anni ’70 e ’80; servivano, e servono ancora, opere di compensazione, bacini di contenimento, come è stato fatto con l’Arno, perché il nostro è un territorio particolare”.
Le richieste al governo
Oltre a denunciare la sforbiciata ai fondi per la prevenzione, Cgil e Uil chiedono risorse immediate per gli alluvionati, con l’attivazione di un ammortizzatore sociale unico: “Deve coprire non solo le aziende che hanno visto sospesa la propria attività, ma anche i dipendenti che non possono raggiungere il posto di lavoro, perché hanno la casa invasa da fango, hanno perso l’automobile o abitano in zone con la viabilità interrotta. Infine ci uniamo all’appello di chi ha chiesto sgravi per i cittadini su tributi, bollette e mutui. Il governo dia risposte alla Toscana”.
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